Anatomia,  Apparato urinario

Configurazione interna del rene

Il rene è rivestito da una capsula fibrosa rap­presentata da una sottile membrana connettivale dalla cui superficie interna si dipartono esili tralci che si addentrano per breve tratto nel pa­renchima renale. In corrispondenza dell’ilo la capsula prosegue a rivestire le pareti del seno renale, fondendosi con la tonaca avventizia dei calici e dei vasi sanguigni. In condizioni normali la capsula fibrosa si distacca dall’organo con facilità. Fra la capsula e il parenchima renale si trova un esile strato di fibrocellule muscolari lisce variamente intrecciate che costituiscono la tonaca muscolare del rene.
All’esame di una sezione frontale del rene, anche a occhio nudo, si distinguono due zone: una profonda, zona midollare, disposta intorno al seno renale e al suo contenuto, e una superfi­ciale, zona corticale, che avvolge la precedente.

La zona midollare del rene, di colorito rossastro e di aspetto finemente striato, risulta organizzata in 8-18 formazioni coniche, le piramidi renali (di Malpighi) che con la loro base, periferica, continuano nella sostanza corticale mentre con il loro apice, arrotondato, sporgono per circa 6-8 mm nel seno renale; gli apici rappresentano le papille renali. Frequente­mente due o più papille sono fuse insieme e in tal caso una papilla rappresenta l’apice comune di più piramidi, prendendo il nome di cresta re­nale; per questa ragione il numero delle papille (più frequentemente 8) è inferiore a quello delle piramidi. L’estremità libera delle papille (area cribrosa) presenta 15-30 forellini, i forami papil­lari, che corrispondono allo sbocco dei dotti pa­pillari (di Bellini). Questi ultimi, insieme ai dotti collettori, percorrono le piramidi renali assial­mente e determinano l’aspetto striato della par­te midollare. Ciascuna papilla (di rado due) è circondata alla base da un calice minore nel cui lume essa sporge con la sua area cribrosa.

La zona corticale del rene appare di colorito tendente al giallastro e di consistenza minore rispetto alla midollare. È situata fra la base delle piramidi e la superficie dell’organo, ma si spinge anche profondamente fra le piramidi stesse, costituen­do le colonne renali (di Bertin) che raggiungono il seno renale dove determinano le sporgenze interpapillari. Nella zona corticale si distingue una parte radiata e una parte convoluta.
La parte radiata è costituita da un complesso di propaggini coniche, assai sottili, i raggi midol­lari (di Ferrein), che originano dalla base delle piramidi renali e dalla porzione limitrofa delle loro superfici laterali e percorrono radialmente la corticale, assottigliandosi progressivamente e arrestandosi a breve distanza dalla superficie del rene. Ogni raggio midollare è formato prevalentemente da tubuli rettilinei e pertanto pre­senta, al pari delle piramidi, un aspetto fine­mente striato.
La parte convoluta occupa gli spazi fra i raggi midollari e forma le colonne re­nali. Inoltre costituisce la fascia periferica di so­stanza corticale compresa fra l’apice dei raggi midollari e la superficie del rene, dove prende il nome di cortex corticis. La parte convoluta ha un aspetto finemente granuloso, contenendo i corpuscoli renali (di Malpighi), piccoli corpicciuoli sferoidali di colorito rossa­stro, e tubuli ad andamento convoluto.
La disposizione delle zone midollare e corti­cale e l’organizzazione di quest’ultima, consente di distinguere, in ciascun rene, lobi e lobuli.
Il lobo è costituito da una piramide renale con il corrispondente strato di zona corticale; il numero dei lobi è quindi pari a quello delle pi­ramidi (8-18). I limiti di ogni lobo sono dati da linee ideali che, passando per la parte centrale delle colonne renali, raggiungono la superficie dell’organo.
Il lobulo riguarda la sola corticale ed è costi­tuito da un raggio midollare e dalla parte con­voluta che lo circonda. È delimitato, in maniera incompleta, dai vasi sanguigni che percorrono radialmente la zona corticale (arterie e vene interlobulari).

Piramidi renali di Malpighi, colonne di Bertin

Arterie interlobulari

Articolo creato il 2 settembre 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.