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Occhio (o bulbo oculare)

L’occhio (o bulbo oculare) è l’organo di senso principale dell’apparato visivo. Può essere considerato come un’appendice dell’encefalo data la modalità con cui si sviluppa la sua tonaca principale che è quella nervosa (o retina); all’encefalo stesso è permanentemente connesso e gli involucri fibrovascolari che circondano la retina sono da considerare omologhi delle meningi. Il bulbo oculare è provvisto di un peduncolo nervoso, il nervo ottico, che lo pone in continuazione con formazioni del diencefalo (chiasma e tratti ottici) attraverso le quali stimoli visivi vengono trasmessi ai centri nevrassiali per l’analisi integrata delle immagini e per le attività riflesse. In corrispondenza del nervo ottico gli involucri fibrovascolari del bulbo continuano con le meningi.
Il bulbo oculare pesa circa 7 grammi ed ha forma sferoidale, o meglio è formato da due segmenti di sfera giustapposti aventi diverso raggio di curvatura. Il segmento sferico anteriore, dato dalla cornea, ha un raggio di curvatura pari a 8 mm e corrisponde al sesto anteriore del bulbo oculare; il segmento sferico posteriore, dato dalla sclera, ha un raggio di curvatura di 12 mm e forma i restanti cinque sesti posteriori. Il diametro antero-posteriore del bulbo oculare rappresenta l’asse anatomico ed è formato dalla linea che unisce il centro della cornea (polo anteriore) al centro della sclera (polo posteriore) e misura 24 mm; il tratto dell’asse anatomico compreso fra il centro della cornea e la retina si definisce asse ottico. L’asse visivo (o linea della visione) corrisponde al tragitto seguito dai raggi luminosi provenienti da un oggetto fissato con lo sguardo che dal centro della cornea (vertice) passa per il punto nodale (situato poco al davanti della faccia posteriore del cristallino) e raggiungono la fovea centralis, la zona retinica della visione distinta. La linea di visione non coincide con l’asse ottico ma diverge lateralmente e in dietro formando con questo un angolo di circa 7°. L’equatore è una circonferenza tracciabile sulla superficie esterna del bulbo giacente nel piano perpendicolare all’asse anatomico ed equidistante dai poli anteriore e posteriore. Un piano verticale e un piano orizzontale che si incontrino lungo l’asse anatomico dividono l’occhio in 4 quadranti: due superiori (laterale e mediale) e due inferiori (laterale e mediale). Il piano che passa per l’equatore divide ogni quadrante dell’occhio in una parte anteriore e in una parte posteriore. Sulla faccia posteriore del bulbo sono visibili alcuni orifizi, il maggiore dei quali rappresenta il foro di uscita del nervo ottico.
L’occhio è situato nella parte anteriore della cavità orbitaria, al davanti del corpo adiposo dell’orbita. Un setto fibroso, la fascia del bulbo (o capsula di Tenone), separa il bulbo oculare dal corpo adiposo dell’orbita. Tra la sclera e la fascia del bulbo s’interpone un connettivo estremamente lasso, tanto da poter essere considerato come una fessura linfatica (spazio interfasciale); questo consente lo scorrimento reciproco delle formazioni tra le quali è disposto.
Gli annessi fibrosi del bulbo oculare sono: la fascia del bulbo, le guaine muscolari e i tendini di arresto.
L’interno del bulbo oculare è occupato da formazioni di diversa natura, quali il cristallino, l’umore acqueo e il corpo vitreo; questi, insieme alla cornea, costituiscono il sistema diottrico dell’occhio, costituito dall’insieme dei mezzi rifrangenti dell’occhio, aventi superfici curve, che i raggi luminosi attraversano per raggiungere la retina.
Nell’interno del bulbo oculare si trovano spazi che prendono il nome di camera anteriore, camera posteriore e camera vitreale.

  • La camera anteriore è delimitata anteriormente dalla faccia posteriore della cornea, posteriormente dalla superficie anteriore dell’iride e dalla parte della superficie anteriore del cristallino che appare attraverso il foro pupillare.
  • La camera posteriore è un piccolo spazio a forma di anello, a sezione triangolare, delimitato perifericamente dai processi ciliari, anteriormente dalla faccia posteriore dell’iride, posteriormente dalle fibre zonulari (zonula ciliare di Zinn) e da quella parte della faccia anteriore del cristallino che è nascosta dall’iride.
  • La camera vitreale è la più ampia e occupa il vasto spazio compreso fra il cristallino e il suo apparato sospensore, in avanti, e la retina, lateralmente e indietro. Nella camera anteriore e nella camera posteriore circola l’umore acqueo; nella camera vitreale è contenuto il corpo vitreo. Entrambi questi materiali agiscono, insieme alla cornea e al cristallino, quali mezzi diottrici dell’occhio.

L’occhio è formato da tre membrane sovrapposte: la più esterna è la tonaca fibrosa; a questa seguono più internamente la tonaca vascolare e la tonaca nervosa (o retina).

  • La tonaca fibrosa dell’occhio è l’involucro più esterno del bulbo oculare. Comprende la sclera, opaca, che ne costituisce i 5/6 posteriori, e la cornea, trasparente, che ne forma il sesto anteriore. Il confine fra cornea e sclera prende il nome di orlo sclerocorneale (o limbus). La sua funzione principale è quella di protezione delle membrane oculari più interne.
  • La tonaca vascolare dell’occhio (o uvea), situata tra la tonaca fibrosa e quella nervosa, è una membrana connettivale molto ricca di vasi, la cui funzione principale è quella di assicurare un’adeguata nutrizione alla retina. Si suddivide in tre parti che, dall’indietro in avanti, sono: la corioidea, il corpo ciliare e l’iride.
  • La tonaca nervosa (o retina) è la membrana più interna del bulbo oculare. La sua funzione è quella di captare gli stimoli luminosi che vengono qui trasdotti in impulsi elettrici che tramite il nervo ottico (II paio di nervi encefalici) giungono a formazioni del diencefalo (chiasma e tratti ottici) attraverso le quali vengono trasmessi ai centri nevrassiali per l’analisi integrata delle immagini e per le attività riflesse.

Bulbo oculare

Occhio

Articolo creato il 25 giugno 2012.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.