Anatomia microscopica
Struttura della ghiandola sottolinguale
Le ghiandole sottolinguali sono miste, a secrezione siero-mucosa: il secreto è tuttavia prevalentemente mucoso. La struttura della ghiandola sottolinguale è dunque caratterizzata dalla prevalenza di tubuli mucosi chiusi all’estremità da semilune sierose; i condotti preterminali indifferenziati mancano quasi del tutto, si trovano cioè soltanto al seguito dei rari acini sierosi e i condotti striati sono meno numerosi ed estesi rispetto alle ghiandole parotide e sottomandibolare. Ghiandola sottolinguale di uomo. È la più piccola delle ghiandole salivari maggiori o extramurali, è di tipo misto con prevalenza della componente mucosa. Il parenchima ghiandolare (Pgh) si presenta suddiviso in lobuli da setti connettivali (sc). I lobuli sono mucosi puri frammisti a lobuli misti…
Struttura del palato duro
Il palato duro è formato in superficie da una mucosa fortemente aderente al periostio che riveste il piano scheletrico. La tonaca mucosa del palato duro è costituita da un epitelio di rivestimento e da una lamina propria. L'epitelio di rivestimento ha i caratteri descritti nelle altre parti del vestibolo e della cavità buccale; è pavimentoso stratificato, non corneificato. Vi si trovano sporadicamente gemme gustative. La lamina propria, connettivale densa, si solleva in papille irregolari.
Struttura della cavità paranasale
Le cavità paranasali sono rivestite da una tonaca mucosa più sottile di quella che tappezza le cavità nasali; essa aderisce strettamente al periostio del piano osseo che delimita le cavità. L’epitelio è cilindrico semplice con ciglia vibratili e con cellule caliciformi intercalate. Nella tonaca mucosa mancano ghiandole e noduli linfatici, così come non si trovano plessi venosi di rilievo.
Ghiandole (o cripte) intestinali (di Galeazzi)
Le ghiandole (o cripte) intestinali (di Galeazzi) sono presenti nella lamina propria di tutto l’intestino. L’epitelio ghiandolare è formato da enterociti e da cellule caliciformi; a queste si aggiungono cellule enterocromaffini (o basigranulose) che morfologicamente e funzionalmente sono del tutto simili a quelle già descritte nella mucosa gastrica. Nel duodeno si trovano anche cellule G secernenti, come quelle dell’area pilorica, gastrina. Nelle cripte si osservano, frequentemente, cellule epiteliali in mitosi; le cellule derivanti da queste mitosi risalgono lentamente, ma continuamente, verso l’apice dei villi. In tal modo gli enterociti che vanno persi all’apice dei villi sono sostituiti e l’intero epitelio intestinale è rinnovato. Nell’uomo un completo rinnovo avverrebbe ogni tre…