Anatomia,  Apparato cardiovascolare

Vena ombelicale

La vena ombelicale, ramo affluente della vena porta in età prenatale, reca al feto il sangue arterioso proveniente dalla placenta.
Origina nella faccia libera della placenta per confluenza di numerosi rami che nascono dalle reti capillari dei villi coriali; percorre con andamento spirale il cordone om­belicale insieme con le arterie omonime e, giunta all’a­nello ombelicale, penetra nell’addome del feto. Qui ab­bandona le arterie ombelicali e, seguendo il margine li­bero del legamento falciforme, raggiunge la faccia inferiore del fegato collocandosi nel tratto anteriore del sol­co sagittale sinistro. Termina aprendosi nel ramo sini­stro della vena porta. Di rimpetto allo sbocco della vena ombelicale nasce, dal ramo sinistro della vena porta, un condotto venoso assai voluminoso ma di calibro inferio­re rispetto alla vena ombelicale, il condotto venoso (del­l’Aranzio), che decorre nel tratto retroilare del solco sagittale sinistro del fegato e va a sboccare nella vena epa­tica sinistra, tributaria della vena cava inferiore, rappre­sentando così la continuazione della vena ombelicale in direzione di quella. La vena ombelicale è un vaso pul­sante con marcati caratteri strutturali di vena di tipo propulsivo che immette nella vena cava inferiore, principalmente attraverso il condotto venoso dell’Aranzio, il sangue ossigenato e ricco di materiali nutritizi prove­nienti dalla placenta. Dopo la nascita, con la legatura del cordone ombelicale, sia la vena ombelicale che il condotto venoso vanno incontro a un processo di oblite­razione che si completa entro il 3° mese di vita: si tra­sformano rispettivamente nel legamento rotondo e nel legamento venoso del fegato.

Ramo affluente della vena ombelicale è la vena sovraombelicale che trae origine dalla parete anteriore del­l’addome, nella regione ombelicale. Sbocca talora diret­tamente nel ramo sinistro della vena porta.

Vena ombelicale

Articolo creato il 7 settembre 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.