Apparati della sensibilità specifica

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    Fascia del bulbo (o capsula di Tenone)

    La fascia del bulbo (o capsula di Tenone) è una lamina di tessuto connettivo che si applica sulla superficie esterna dell’occhio (o bulbo oculare) a partire dalla guaina durale del nervo ottico, alla quale aderisce, fino all’orlo sclerocorneale. A livello dell’equatore del bulbo oculare essa raggiunge il massimo spessore e dà passaggio ai tendini dei muscoli oculari. Attorno a ogni muscolo da cui viene attraversata essa costituisce un manicotto fibroso che, prolungandosi in dietro, continua con la guaina del muscolo stesso. La parte del tendine dei muscoli che oltrepassa la capsula in avanti per raggiungere il punto di inserzione sulla sclera in prossimità dell’orlo sclerocorneale, decorre nello spazio interfasciale, delimitato…

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    Padiglione auricolare

    Il padiglione auricolare, da un punto di vista funzionale, ha un’importanza ridotta nell’uomo. Ciononostante è accertata una sua funzione nella localizzazione della sorgente sonora nello spazio e nella concentrazione dell’energia sonora verso il meato acustico esterno. All’espletamento di queste funzioni concorrerebbe notevolmente la morfologia della conca e dei rilievi del padiglione i quali attuerebbero, per le loro caratteristiche costitutive, un processo di sfasamento delle onde sonore che ha importanza per la localizzazione spaziale del messaggio acustico.

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    Vasi e nervi dell’iride

    I vasi sanguigni dell’iride sono numerosi. Per quanto riguarda i vasi linfatici, anche l’iride come la corioidea e il corpo ciliare, ne è sprovvista, possedendo invece semplici lacune linfatiche. I nervi, costituiti da fibre sensitive e visceroeffettrici, sono rami dei nervi ciliari brevi del ganglio ciliare e dei nervi ciliari lunghi del nasociliare (oftalmico).

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    Vasi e nervi della tuba uditiva

    Le arterie destinate alla tuba provengono dall’arteria faringea ascendente, dall’arteria del canale pterigoideo (ramo della mascellare interna) e dall’arteria meningea media. Le vene tubariche, che sono in comunicazione con quelle del cavo del timpano e con le faringee, sfociano nel plesso pterigoideo e quindi nella vena giugulare interna. I vasi linfatici sono tributari dei linfonodi retrofaringei, dei linfonodi sottodigastrici e successivamente dei linfonodi della catena giugulare. Attraverso anastomosi con i linfatici del cavo del timpano possono pervenire ai linfonodi parotidei.

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    Vasi e nervi del cavo del timpano

    Una delicata rete arteriosa assicura l’apporto ematico alla mucosa del cavo del timpano, alle sue parti ossee, agli ossicini e ai muscoli in esso contenuti. Diverse arterie concorrono alla formazione di questa rete. L’arteria caroticotimpanica, che nasce dal tratto intrapetroso della carotide interna, attraversa la parete anteriore del cavo del timpano e provvede a irrorare, oltre a questa parete, anche quella superiore e quella mediale; l’arteria timpanica inferiore, della faringea ascendente (carotide esterna), che esce dal pavimento del cavo del timpano dopo aver percorso il canale timpanico assieme al nervo timpanico, e si distribuisce alla parete inferiore e al promontorio; l’arteria stilomastoidea, ramo dell’arteria auricolare posteriore (carotide esterna), che penetra…

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    Guaine muscolari

    Le guaine muscolari sono lamine di tessuto connettivo fibroso che circondano le parti carnose dei muscoli estrinseci dell’occhio (o bulbo oculare) in tutta la loro lunghezza; sono ben visibili soprattutto nella loro parte anteriore, in vicinanza della fascia del bulbo (o capsula di Tenone), mentre posteriormente sono molto sottili. Le guaine dei 4 muscoli retti sono connesse fra loro per mezzo di lamine connettivali (membrane intermuscolari) che su di esse prendono inserzione, occupando così gli spazi che separano tali muscoli. Queste membrane si fanno sempre più consistenti procedendo in direzione anteriore dove esse prendono attacco alla fascia del bulbo. Articolo creato l’1 ottobre 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Vasi e nervi delle vie lacrimali

    Le arterie per i condotti e per il sacco lacrimale sono rami delle arterie palpebrali mediali. Quelle per il condotto nasolacrimale, oltre che dalle palpebrali mediali, derivano dall’arteria sfenopalatina. Le vene dei condotti e del sacco lacrimale sboccano principalmente nella vena angolare; quelle del condotto nasolacrimale sono tributarie della vena sfenopalatina. I vasi linfatici delle vie lacrimali sono tributari della rete linfatica delle palpebre in alto e di quella delle fosse nasali in basso. I nervi sono rami dell’infratrocleare; il canale nasolacrimale riceve anche rami dai nervi alveolari anterosuperiori. Articolo creato il 3 ottobre 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Chiocciola ossea

    La chiocciola ossea deve il nome alla sua caratteristica forma e risulta essenzialmente costituita da un canale osseo, il canale spirale, avvolto attorno a un nucleo osseo di forma conica, il modiolo (o columella). Medialmente, la chiocciola corrisponde al fondo del meato acustico interno; lateralmente è in rapporto con la parete mediale del cavo del timpano. Il modiolo, che forma il nucleo centrale della chiocciola, appare come un cono ad apice tronco la cui base corrisponde all’area cocleare del fondo del meato acustico interno. Nello spessore del modiolo sono scavati numerosi canali longitudinali, percorsi dai filamenti del nervo cocleare, che si aprono nell’area cocleare costituendo il tractus spiralis foraminosus. Attorno…