Farmacologia e tossicologia clinica

Effetto teratogeno

Per effetto teratogeno s’intende quell’effetto che viene ad essere prodotto in un animale gravido interferendo sullo sviluppo del feto. Tali effetti possono essere diversi a seconda del periodo di esposizione al trattamento durante la gravidanza. Nel primo periodo si può avere l’embrioletalità, in seguito malformazioni, poi alterazione della crescita e nell’ultimo periodo taratogenesi funzionale.
Bisogna considerare che un effetto teratogeno può essere causato da altri fattori oltre che da farmaci; per esempio, la rosolia, se contratta precocemente durante la gravidanza, determina aborto spontaneo nel 18% circa di casi. Se l’infezione è contratta durante i primi due mesi di gravidanza, si hanno alterazioni oculari e cardiache; al terzo mese si hanno alterazioni uditive e della parola.

  • Stadio dell’annidamento L’uso di farmaci tra il 5° e il 17° giorno può portare ad interferenze con il blastocista.
  • Stadio dell’embriogenesi L’uso di farmaci dal 17° al 58° giorno di gravidanza, periodo in cui si stanno formando i vari organi, può determinare anormalità morfologiche e scheletriche, anencefalia, idrocefalo, con sensibilità particolare verso determinati organi (cuore, 20°-30° giorno – SNC, 15°-27° – arti, 27°-40°).
  • Stadio fetale In tale periodo il feto è già formato e non si hanno più difetti morfologici ma solo difetti funzionali. Non si hanno manifestazioni appena nasce il neonato ma si avranno delle manifestazioni più tardive (per esempio, il bambino avrà difficoltà di apprendimento).

Il meccanismo teratogenico può essere diretto o indiretto.

  • È diretto quando l’effetto si esplica direttamente sull’embrione o sul feto perché il farmaco è somministrato direttamente al prodotto del concepimento tramite i villi e la circolazione placentare determinando inibizione o deviazione di una certa reazione enzimatica.
  • È indiretto quando l’effetto dannoso si esplica sulla madre riducendo la capacità di trasfondere l’ossigeno o causando iper- o ipoglicemia o riducendo la disponibilità di vitamine. Ad esempio, l’assunzione di cocaina induce malformazioni congenite: si avrà una sindrome da deficienza ossea e muscolare (specialmente per i muscoli addominali). I bambini nati da madri cocainomani, inoltre, presentano ritardo del riflesso di addrizzamento e iperattività; ancora, sono più bassi e presentano una ridotta circonferenza cranica. La cocaina inibisce la conduzione nervosa e blocca la ricaptazione di noradrenalina dai terminali nervosi; ciò causa un aumento della concentrazione del neurotrasmettitore con conseguente vasocostrizione e riduzione dell’attività motoria.

Tra i farmaci teratogeni ci sono:

  • La talidomide, usata come ipnotico e sedativo per indurre sonno nelle donne gravide ed alleviare il senso di nausea, determina amelia (assenza degli arti) e focomelia (aspetto a foca del feto, arti superiori non sviluppati); nel 1961 è stata ritirata dal commercio. La teratogenicità è dovuta al fatto che la talidomide agisce come inibitore dell’angiogenesi, interferendo con lo sviluppo del feto, specie se assunto durante le prime sette settimane della gravidanza e inoltre riduce l’attività del TNF accelerando la degradazione del mRNA.

Bisogna considerare, però, che la talidomide è essenziale per la cura della lebbra, della cirrosi biliare, dell’eritema da LES ed è attivo nel morbo di Chron e in alcuni tumori come il linfoma.

  • I sulfamidici (antibiotico) causano ittero nucleare per la loro capacità di spiazzamento della bilirubina dalle proteine plasmatiche nel neonato dove non vi è una barriera emato-encefalica ben matura e dove non sono maturi i sistemi di metabolizzazione; la bilirubina può così attraversare l’immatura barriera emato-encefalica ed arrivare al SNC.
  • Le tetracicline, antibiotici avidi di calcio, si vanno a depositare su denti e ossa deformandoli.
  • L’etanolo (potenziale teratogeno) può determinare la nascita di neonati con una facies da vecchi, ritardo mentale, malformazioni cardiache.
  • La fenitoina, un anticonvulsivante, determina ritardo della crescita, ritardo mentale, anomalie cardiache. Gli effetti teratogeni degli anticonvulsivanti possono essere ridotti somministrando piccole quantità di vitamina A.
  • Gli ACE-inibitori inducono disgenesia tubulare e renale (non usare nel 2° e 3° trimestre).
  • Il metil-mercurio (contaminante ambientale presente nel pesce e nei prodotti ittici) induce una sindrome da paralisi cerebrale nel bambino, ritardo nell’apprendimento e rende i bambini più aggressivi anche se alla nascita sembrano normali.
  • La fialuridina, per la cura dell’epatite B, induce danni al DNA mitocondriale causando morte del feto.
  • L’isotretinoina, usata per il trattamento dell’acne cistica recidiva, induce delle gravissime alterazioni tanto che si consiglia l’aborto; essa, infatti, causa alterazioni cranio-faciali, cardiache, del SNC, anomalie timiche, malformazioni multiple e modificazioni neuropsicologiche.

Tali esperimenti sono fatti a cieco: lo sperimentatore non sa qual è il gruppo controllo e quale il gruppo trattato, per eliminare l’influenza o l’interesse dello sperimentatore nel riconoscere il modello e togliere la possibilità di influenza del risultato dal ricercatore.

Articolo creato il 2 marzo 2010
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.