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NAVIO – Un robot come assistente in sala operatoria

L’Ospedale San Carlo di Nancy, struttura di GVM Care & Research, è il centro di riferimento per la chirurgia ortopedica robotica in Italia

Roma, 5 maggio 2021 – In Italia il numero di interventi di chirurgia protesica al ginocchio è in costante crescita, uno ogni 2,4 minuti, secondo i dati del RIAP (Registro Italiano di Artroprotesi). Un incremento dovuto alle aspettative di vita maggiori della popolazione e alle tecniche chirurgiche sempre più all’avanguardia, che consentono di fornire risposte puntuali alle necessità dei pazienti, anche grazie a impianti sempre più mirati alle specifiche problematiche. Come le protesi monocompartimentali che permettono di rivestire soltanto la superficie realmente danneggiata del ginocchio preservando la completa funzionalità dell’articolazione stessa.

Secondo i dati, il 67% degli interventi di protesica al ginocchio interessa pazienti di genere femminile: le donne, infatti, sono statisticamente più soggette a osteoporosi e artrosi, anche per effetto della carenza ormonale che caratterizza la menopausa.

Per far fronte alla crescente richiesta di interventi di protesica (+4,2% annuo) e assicurare alti standard terapeutici, Ospedale San Carlo di Nancy, struttura accreditata con il SSN e con Pronto Soccorso, investe costantemente in tecnologia a beneficio del paziente e oggi è il primo centro in Italia per la chirurgia ortopedica robotica mediante sistema robotico NAVIO.

Dalla sua introduzione ad oggi, il robot è stato impiegato in circa 200 interventi protesici effettuati nell’ospedale romano di GVM Care & Research in poco meno di un anno ed è stato impiegato principalmente per le protesi di ginocchio, sia totali che monocompartimentali (parziali).

Ospedale San Carlo di Nancy è stato il primo, tra le regioni limitrofe, a dotarsi stabilmente del sistema robotico NAVIO ed è diventato polo di riferimento per il Centro-Sud Italia, da cui proviene la maggior parte dei pazienti.

Abbiamo trattato pazienti provenienti da diverse Regioni italiane – commenta il dott. Mario Tartarone, Direttore del dipartimento di Ortopedia e Traumatologia all’Ospedale San Carlo di Nancy –. Siamo inoltre diventati centro di formazione per la tecnologia robotica NAVIO e siamo già in contatto con gli altri centri Europei che utilizzano questa tecnologia per portare avanti studi di carattere scientifico, relativi ai risultati clinici, alla durata delle protesi e al tasso di re-intervento per problematiche di impianto, ma soprattutto per contribuire all’evoluzione e al perfezionamento di tale sistema che è destinato ad entrare sempre più nella pratica chirurgica. A tal proposito i primi risultati preliminari sembrano confermare in pieno le nostre impressioni in particolar modo sul posizionamento anatomico delle componenti protesiche che sappiamo già essere l’elemento più importante per garantire la maggior durata nel tempo dell’impianto protesico stesso. A breve saranno disponibili nuovi software per l’utilizzo della robotica nella chirurgia dell’anca e nella traumatologia dello sport, e noi saremo tra i primi in Italia e in Europa a poterli utilizzare.

Il sistema robotico NAVIO supporta l’expertise del chirurgo, consentendo un’accurata pianificazione dell’intervento, personalizzato sull’anatomia e sul movimento specifico del ginocchio del paziente. Per far ciò si utilizzano dei sensori, posizionati intra-operatoriamente sul femore e sulla tibia del paziente, che permettono di ricostruire un’immagine 3D delle superfici articolari, per definire il posizionamento esatto e la misura precisa delle componenti protesiche. Infine, durante l’intervento in sala operatoria, il “manipolo robotico” computer-assistito guida l’esecuzione del chirurgo sul modello 3D precedentemente pianificato per il corretto posizionamento della protesi.

Le potenzialità del sistema ci consentono di utilizzarlo su tutte le tipologie di pazienti che già trattiamo con tecniche convenzionali. La confidenza sempre maggiore con il sistema NAVIO ci ha portato però anche a utilizzarlo in casi complessi di revisioni di protesi di ginocchio – spiega il dott. Tartarone – Ad esempio, nei casi in cui si renda necessaria la revisione di un impianto monocompartimentale, l’ausilio del sistema robotico è di particolare importanza perché consente di ricostruire dei parametri anatomici alterati dal precedente intervento consentendo un posizionamento più preciso dell’impianto da revisione.

Per il paziente, l’impiego del Navio comporta numerosi vantaggi quali la posizione dell’impianto, la riduzione del dolore e dei farmaci antidolorifici post-intervento, ma anche una minore esposizione a radiazioni durante l’intervento rispetto ad un intervento tradizionale. Durante la procedura, infatti, non è necessario effettuare TC o risonanza magnetica. Il robot garantisce, inoltre, tempi di degenza ridotti con la possibilità di mettere in piedi i pazienti entro 24 ore dall’intervento e dimetterli entro le 48/72 ore. Non da ultimo, il paziente recupera completamente il movimento naturale del ginocchio con una migliore propriocettività, senza la fastidiosa sensazione di avere “un corpo estraneo” nel ginocchio.

Il Navio non sostituisce il chirurgo ma lo assiste nella preparazione all’intervento e in sala operatoria, da qui l’esigenza di formare in primis eccellenti Ortopedici e successivamente degli specialisti in chirurgia robotica. È infatti attualmente in corso l’accordo formativo quinquennale con la scuola di specializzazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, oltre a periodici incontri con specialisti da tutta Italia che desiderano affinare le proprie competenze anche in questa branca “futurista” dell’Ortopedia”, conclude il dott. Tartarone.

Dott. Tartarone