Anatomia,  Apparato digerente

Superficie interna dell’intestino tenue

Aperto longitudinalmente l’intestino tenue, si osserva innanzitutto l’esistenza di rilievi della sua superficie interna che hanno forma di pie­ghe sottili disposte trasversalmente al suo asse maggiore. Sono le pieghe circolari (o valvole conniventi) (di Kerkring), sporgenze permanenti della mucosa, raramente estese in forma di anello completo per tutta la circonferenza del­l’intestino, più spesso limitate solo a un tratto di questa, distanti l’una dall’altra 6-8 mm e di pari altezza. Più frequenti e mag­giormente sviluppate nel terzo prossimale del digiuno si fanno via via più rade e meno pro­nunciate fino a scomparire del tutto nell’ultima porzione dell’ileo.
Tutta la superficie interna dell’intestino tenue presenta poi un aspetto finemente vellutato per la presenza di una quantità notevolissima di mi­nute rilevatezze della mucosa, i villi intestinali, gli uni agli altri strettamente ravvicinati e ad­dossati e presenti tanto sulle facce che sul mar­gine libero delle pieghe circolari, quanto negli intervalli fra queste. I villi intestina­li si presentano nel duodeno come rilievi lamel­lari fra loro anastomizzati per formare un di­spositivo retiforme; nel digiuno appaiono come lamine più rilevate, ripetutamente suddivise e interdigitate fra loro; nell’ileo, infine, appaiono come proiezioni conoidi (estroflessioni a dito di guanto). I villi sono alti da 0,4 a 0,6 mm, se ne possono contare fino a 1000 per cm2, sono pre­senti per tutta l’estensione dell’intestino tenue (dal piloro fino alla valvola ileocecale) e sono formazioni specificamente organizzate per l’as­sorbimento dei materiali nutritizi. La presenza delle pieghe circolari e dei villi realizza un au­mento notevolissimo della superficie di contatto tra la parete dell’intestino e il suo contenuto. Per l’esistenza dei villi e delle pieghe circolari questa superficie risulta infatti enormemente più estesa di quanto sarebbe se la parete interna dell’intestino fosse uniformemente liscia e priva di sporgenze.
Sulla superficie interna della mucosa si nota­no anche piccole sporgenze biancastre e roton­deggianti, della grossezza di un capo di spillo, talvolta circondate da un cercine più o meno ri­levato. Sono i noduli linfatici solitari dissemina­ti, in numero molto variabile nei diversi indivi­dui, per tutta l’estensione dell’intestino tenue, quantunque in genere più numerosi nel digiuno. Sulla loro superficie non si trovano villi.
Nel tratto più distale del digiuno, ma soprat­tutto nell’ileo, si osservano poi i noduli linfatici aggregati (o placche di Peyer) che appaiono come formazioni circolari o ellittiche e allungate secondo l’asse maggiore dell’intestino, pianeg­gianti, o leggermente infossate, o talvolta appe­na sporgenti sul piano della mucosa, con super­ficie liscia o pieghettata e di dimensioni varie, da pochi millimetri a parecchi centimetri. Sono in genere 30-50, sono più frequenti nella porzio­ne più distale dell’ileo e sempre situati lungo il margine libero (o convesso) dell’intestino. Ri­sultano dall’aggruppamento di un numero va­riabile di noduli linfatici. Negli intervalli tra i singoli noduli della placca vi sono villi e orifizi ghiandolari.

Articolo creato il 15 agosto 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.