Farmacologia e tossicologia clinica

Tossicodipendenza

La tossicodipendenza è definita come un insieme di sintomi a indi­care che l’individuo continua l’uso di una sostanza nonostante la presenza di notevoli problemi correlati all’uso della stessa. Si sviluppa per farmaci e sostanze con craving molto forte che determina bramosia ad assumere la sostanza che causa dipendenza completa (psichica e fisica).
Il craving rappresenta il desiderio intenso ed irrefrenabile di assumere una sostanza psicotropa, i cui effetti sono stati già sperimentati in precedenza; questo desiderio può assumere le caratteristiche dell’impellenza e della compulsività.
La diagnosi di dipendenza richiede che si manifestino tre o più sintomi, mentre si parla di abuso quando sono presenti solo uno o due sintomi.
Questo fenomeno, oltre la tolleranza e la dipendenza, è anche caratterizzato anche da uno stato di psicosi tossica. La tossicità è dovuta al fatto che il paziente assume una dose di sostanza via via maggiore al fine di raggiungere gli effetti desiderati; è necessario che la dose sia sempre più grande a causa dei fenomeni di tolleranza che accompagnano la tossicodipendenza.
La psicosi tossica, inoltre, può anche essere dovuta a mancata somministrazione della sostanza, quindi a sindrome d’astinenza.
Con il termine di tossicodipendenza iatrogena si indica la situazione di un paziente sotto trattamento per un disturbo medico che è diventato assuefatto ai farmaci prescritti; il pa­ziente inizia ad assumerli in dosi eccessive senza più alcun controllo.
Molte variabili influenzano la probabilità che un individuo possa abusare di farmaci o diventare tossicodipendente. Tali variabili possono essere organizzate in tre categorie:

  • Sostanza/farmaco.
  • Utilizzatore.
  • Situazione ambientale.

Variabili relative alla sostanza/farmaco I composti che costantemente inducono intense sensazioni di piacere (euforia) sono più soggetti a un uso continuato. Con il termine rinforzo si indica la capacità di alcuni farmaci di provocare effetti che portano il consumatore ad assumerli in modo continuativo. Quanto più un farmaco è rinfor­zante, tanto maggiore sarà la probabilità che il farmaco possa essere oggetto di abuso. Le proprietà di rinforzo dei farmaci sono associate alla loro capacità di aumentare i livelli di vari neurotrasmettitori in aree cerebrali critiche. La cocaina, l’amfetamina, l’e­tanolo, gli oppioidi e la nicotina sono in grado di aumentare i livelli extracellulari di dopamina in un’area denominata nucleo accumbens.
Al contrario, i farmaci che bloccano i recettori dopaminergici in genere inducono sen­sazioni spiacevoli, quali effetti disforici.

Variabili relative all’utilizzatore Gli effetti dei farmaci sono diversi da un individuo all’altro. Anche i livelli ematici mostrano ampie variazioni quando una stessa dose di un farmaco viene somministrata a diversi individui. Polimorfismo dei geni che codificano enzimi coinvolti nell’assorbimento, nel metabo­lismo e nell’escrezione, come pure differenze nelle rispo­ste mediate da recettori, possono contribuire ai diversi gradi di rinforzo ed euforia riscontrabili nei vari soggetti.

Variabili ambientali L’inizio e la continuazione dell’u­so di una sostanza illecita sembrano essere significativa­mente influenzati da norme e pressioni sociali. Questi fattori rivestono un ruolo particolarmente si­gnificativo in ambienti dove i livelli di scolarità sono bassi e le opportunità di lavoro scarse.

La disintossicazione è una forma di trattamento della dipendenza farmacologica che coinvolge la somministrazione di dosi decrescenti del farmaco, onde prevenire la sinto­matologia da astinenza, liberando gradualmente il paziente dal­la dipendenza dal farmaco/sostanza.
La disintossi­cazione può essere ottenuta con ogni farmaco che produca tol­leranza crociata al farmaco/sostanza che ha inizialmente indot­to la dipendenza. Per esempio, gli utilizzatori di eroina sono anche tolleranti ad altri oppioidi. Quindi, la disintossicazione dei pazienti dipendenti da eroina può essere ottenuta con ogni composto che attivi i recettori per gli oppioidi.

Articolo creato il 4 settembre 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.