Apparato cardiovascolare

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Vena succlavia

    La vena succlavia raccoglie il sangue refluo dall’arto supe­riore, dalle regioni superficiali della testa e del collo e dalla parte superiore del torace. Inizia come diretta continuazione della vena ascella­re, in corrispondenza del margine laterale della 1a costa, e termina dietro l’articolazione ster­no-clavicolare unendosi alla vena giugulare in­terna per formare il tronco venoso brachioce­falico. Ha decorso quasi rettilineo e trasversale e ha rappor­to: Anteriormente con il muscolo succlavio. Posterior­mente e lateralmente con il muscolo scaleno anteriore che la separa dall’arteria omonima. Supe­riormente con il capo clavicolare del muscolo sternoclei­domastoideo e con la fascia cervicale media. Inferior­mente con la 1a costa e con la cupola pleurica. La fascia cervicale media e…

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Arteria faringea ascendente (o arteria faringomeningea)

    L’arteria faringea ascendente (o arteria faringomeningea) è un lungo e sottile ramo collaterale della carotide esterna; decorre verso l’alto sulla pa­rete laterale della faringe, fino a raggiungere la base del cranio. I rami collaterali dell’arteria faringea ascendente sono tre o quattro rami faringei che si distribuiscono alla fa­ringe, alla tuba uditiva e alla tonsilla palatina e l’arteria timpanica inferiore che accompagna il ramo timpanico del nervo glossofaringeo per distribuirsi alla parete me­diale del cavo del timpano. I rami terminali sono i rami meningei poste­riori che penetrano nel cranio attraverso il foro lacero, il foro giugulare e il canale dell’ipoglosso per distribuirsi alla dura madre della fossa cerebellare. Articolo creato il 7…

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    Vene profonde dell’arto superiore

    Le vene profonde dell’arto superiore, in genere doppie, corrispondono alle rispettive arterie e ai loro rami col­laterali di cui sono satelliti e hanno eguale deno­minazione. Nascono, nella mano, come vene metacarpiche dorsali e palmari che affluiscono alle arcate venose superficiali e profonde; proseguo­no, nell’avambraccio, con due vene ulnari e due vene radiali che, all’altezza del gomito, conflui­scono per formare le due vene brachiali, satelliti dell’arteria omonima. Raccolgono il sangue re­fluo dai territori profondi dell’arto superiore. Contraggono anastomosi con le vene superficiali e sono largamente provviste di valvole. Nella ve­na brachiale mediale sbocca la vena basilica. Articolo creato il 26 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Arteria pudenda interna

    L’arteria pudenda interna è un ramo parietale del tronco anteriore dell’arteria iliaca interna. È il più piccolo dei due rami di divisione del tronco anteriore dell'arteria iliaca interna, essendo l'altro l'arteria glutea inferiore. Si distribuisce al perineo e ai genitali esterni con un decorso che è uguale nei due sessi; sono inve­ce diversi nel maschio e nella femmina il calibro del vaso (che è maggiore nel maschio) e le sue diramazioni.

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    Vena cava inferiore

    La vena cava inferiore si forma al lato destro della 4a vertebra lombare per l’unione di due grosse vene collettrici, le vene iliache comuni, ciascuna delle quali origina per la confluenza della vena iliaca interna con la vena iliaca ester­na dello stesso lato; queste ultime raccolgono il sangue dai territori corrispondenti a quelli cui si distribuiscono le arterie omonime e cioè: la ve­na iliaca interna dai visceri e dalle pareti del ba­cino, dai genitali esterni, dalle regioni glutea e postero-superiore della coscia; la vena iliaca esterna dall’arto inferiore, di cui è il collettore principale, e dalla parete addominale. Dalla sua origine, la vena cava inferiore risale sul lato de­stro della…

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    Vena glutea inferiore (o vena ischiatica)

    La vena glutea inferiore (o vena ischiatica) raccoglie il sangue refluo dalla natica e dalla regione postero-superiore della coscia. Origina da rami doppi che convergono in un tronco unico, satellite dell’arteria omonima. Si anastomizza con le vene circonflessa me­diale del femore e perforante superiore, affluenti della vena femorale profonda. Articolo creato l’8 settembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.