Apparato genitale femminile

  • Anatomia,  Apparato genitale femminile

    Apparato genitale femminile

    L’apparato genitale femminile è costituito da un insieme di organi che hanno il compito di produrre le cellule germinali femminili (o cellule uovo od ovociti), di permetterne l’incontro con le cellule germinali maschili (o spermatozoi) ai fini della fecondazione, di accogliere il prodotto del concepimento durante la gravidanza e di espellerlo all’esterno, al termine di essa. A livello dell’apparato genitale femminile, inoltre, si svolgono importanti funzioni endocrine che stabiliscono le condizioni idonee affinché le varie parti possano adempiere ai loro compiti.

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    Vasi e nervi dell’ovaio

    L’ovaio ha una duplice fonte di irrorazione: l’arteria genitale (ovarica) e il ramo ovarico dell’arteria uterina. L’arteria genitale ovarica nasce dall’aorta addominale, a livello della 2a vertebra lombare; a destra, passa al davanti della vena cava inferiore e, d’ambo i lati, incrocia l’uretere e quindi il tratto iniziale dei vasi iliaci esterni, contenuta nel legamento sospensore. Raggiunge l’estremità superiore dell’ovaio, penetrando nel mesovario, dove decorre inosculandosi (= unendosi) con il ramo ovarico dell’arteria uterina, col quale forma un’arcata da cui nascono i rami che penetrano nell’ilo e si distribuiscono al parenchima ovarico. Il ramo ovarico nasce dall’arteria uterina a livello dell’angolo laterale dell’utero e, seguendo il legamento utero-ovarico, raggiunge il…

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    Vasi e nervi delle tube uterine

    La tuba uterina possiede un ricco corredo vascolare, specie nella parte infundibolare. Il sangue vi giunge per mezzo dei rami tubarici delle arterie uterina e ovarica, che si anastomizzano tra loro, dando origine ad un’arcata arteriosa decorrente nel mesosalpinge, lungo il margine aderente della tuba. Da questa arcata nascono i rami arteriosi diretti verso la parete tubarica. Le vene provenienti dalla tuba, dopo aver costituito anch’essi un’arcata simile a quella arteriosa, fanno capo medialmente alla vena uterina e lateralmente alla vena ovarica. Alcune piccole vene, seguendo il legamento rotondo dell’utero, raggiungono la vena epigastrica inferiore. I vasi linfatici iniziano con ampi capillari di calibro irregolare situati nelle pliche mucose; si…

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    Epooforon (o corpo di Rosenmulier)

    L’epooforon (o corpo di Rosenmülier) è una formazione appiattita, trapezoidale, con il lato maggiore di circa 3 cm, contenuta nello spessore del mesosalpinge, nello spazio tra ovaia e tuba. È costituito da una serie di canalicoli a decorso parallelo, lunghi circa 1-1,5 cm che con un’estremità sono ri­volti verso l’ilo dell’ovaia in cui possono penetrare e con l’altra fanno capo a un condotto collettore che corri­sponde al lato maggiore del trapezio e decorre parallelo alla tuba. Il lume dei canalicoli e del dotto collettore è spesso obliterato, oppure può presentare piccole dilata­zioni cistiche. La parete è formata da epitelio cilindrico, a tratti vibratile, all’esterno del quale si trova una mem­brana…

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    Imene

    In breve L’imene è una sottile membrana più o meno elastica che, in corrispondenza del passaggio fra parete vaginale posteriore e vestibolo, si porta orizzontalmente in avanti, separando in tal modo la vagina dal vestibolo. Non chiude completamente l’orifizio vaginale altrimenti sarebbe impossibile la fuoriuscita delle normali secrezioni vaginali e delle perdite del ciclo mestruale. Così come le secrezioni ed il flusso mestruale riescono a superare la membrana attraverso i suoi forellini, allo stesso modo il liquido seminale può facilmente penetrare all’interno della vagina ed arrivare a fecondare l’ovulo; pertanto, che tale membrana sia intatta non garantisce in nessun modo una gravidanza indesiderata! Sede L’imene è talmente vicino alla parte esterna degli organi…

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    Parooforon

    Il parooforon appare come un corpicciuolo discoidale, di colore giallastro, compreso tra le due lamine del mesosalpinge, in vicinanza dell’angolo fra tuba e utero. È evidente si­no al primo anno di vita, tende poi a regredire e, nella donna adulta, rappresenta un reperto eccezionale. È formato da un insieme di glomeruli e tubuli anastomizzati, con parete simile a quella dei canalicoli dell’epooforon. Rappresenta il residuo della parte paragenitale del mesonefro. Articolo creato il 10 marzo 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Piccole labbra (o ninfe)

    Le piccole labbra (o ninfe) sono due pieghe cutanee appiattite, comprese tra le grandi labbra. Delimitano tra loro il vestibolo della vagina. In ciascuna di esse si possono considerare due facce, laterale e mediale, un margine inferiore, una base e due estre­mità, anteriore e posteriore. La faccia laterale, piana e glabra, guarda la faccia mediale del grande labbro, separata da questo dal solco interlabiale. La faccia mediale, cosparsa di minuscoli tubercoli, forma la parete laterale del vestibolo della vagina. La base continua con le grandi labbra e le parti molli circostanti. Il margine inferiore (o li­bero) è sottile e limita, con quello del lato oppo­sto, l’apertura vulvare interna. L’estremità an­teriore,…

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    Ghiandole vestibolari maggiori (di Bartolino)

    Annesse al vestibolo della vagina si trovano due ghiandole piuttosto voluminose, le ghian­dole vestibolari maggiori (di Bartolino). Sono chiamate maggiori per distinguerle da altre pic­cole ghiandole sparse nel contesto della parete del vestibolo vaginale. Le ghiandole vestibolari maggiori sono analoghe alle ghiandole bulbouretrali maschili (di Cowper). Sono poste lateralmente e posteriormente all’orifizio vaginale. Hanno la forma di una piccola mandorla con un diametro massimo di 12-15 mm e un peso di circa 5 g. Sono in rapporto in alto con il trigono urogenitale, nel cui spessore possono essere in­clusi alcuni lobuli e sono in parte nascoste dal muscolo bulbocavernoso, in parte dai bulbi del vestibolo. Il loro dotto escretore, staccatosi…

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    Bulbi del vestibolo

    I bulbi del vestibolo sono due formazioni erettili, di forma ovoi­dale, poste ai lati del vestibolo vaginale. Poste­riormente e lateralmente sono ricoperti dal mu­scolo bulbocavernoso. I due organi nella por­zione clitoridea del vestibolo vaginale arrivano tra loro a contatto; per mezzo del plesso venoso intermedio (di Kobelt) contraggono rapporti tra loro e con i corpi cavernosi del clitoride. I bulbi del vestibolo sono avvolti da una membrana connettivale, albuginea, molto sottile. Sono for­mati da tessuto cavernoso a larghe maglie; lo stroma è povero di elementi contrattili. Articolo creato il 10 marzo 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.