Farmacologia e tossicologia clinica

Farmaco-allergia

La farmaco-allergia è una risposta abnorme che si verifica dopo una precedente esposizione ad un farmaco che ha indotto sensibilizzazione dell’individuo al farmaco. I farmaci che possono produrre questa sintomatologia devono avere la caratteristica di potersi comportare da allergeni o devono potersi legare a delle proteine dell’organismo e funzionare da apteni. Tale fenomeno avviene su base immunologica, cioè avverrà la produzione di anticorpi; in alcuni casi le reazioni possono interessare solo alcuni distretti, ma ci possono essere situazioni gravi e sistemiche come lo shock anafilattico.
La maggior parte delle reazioni allergiche si verificano tra i 25 e i 40 anni mentre sono rare nei bambini. Le donne sono più predisposte rispetto agli uomini ed avviene in quei soggetti che presentano atopia dei basofili e dei mastociti, cioè queste cellule hanno una maggiore instabilità di membrana che favorisce il rilascio dei mediatori.
Bisogna considerare che spesso una reazione allergica non è determinata dal principio attivo del farmaco, ma dagli eccipienti o da impurità che non sono state eliminate nel corso della preparazione del farmaco. Molti soggetti, per esempio, sono allergici al sodiometabisolfito, un eccipiente che accompagna gli anestetici locali (determina attacchi asmatici gravi).
Nel caso di fenomeni allergici, quando possibile, si può effettuare una terapia d’urgenza con antistaminici, cortisonici o adrenalina sia in vena sia direttamente nel cuore tramite puntura cardiaca. L’adrenalina ha una velocità di reazione estremamente veloce mentre i cortisonici sono estremamente lenti. Le diverse reazioni prodotte sono chiamate rea­zioni di ipersensibilità; sono di 4 tipi:

  • Le reazioni di tipo I (anafilattiche o immediate), sono mediate dalle IgE le quali si legano a recettori presenti sulla superficie di mastociti e granulociti basofili permettendo la loro degranulazione; si ha così il rilascio di istamina ed altri mediatori che provocano orticaria, angioedema, ecc..
    I bersagli principali di questo tipo di reazione so­no il tratto gastrointestinale (allergie alimentari), la pelle (orti­caria e dermatite atopica), il sistema respiratorio (rinite e asma) e il circolo vascolare (shock anafilattico). Nel caso di edema della glottide bisogna intervenire tempestivamente data la grave situazione.
    I farmaci maggiormente responsabili di questo tipo di reazione di ipersensibilità sono: penicilline, vaccini, ormoni, anestetici locali.
  • Le reazioni di tipo II (citotossiche), sono mediate da IgG e IgM; in questo caso gli anticorpi partecipano direttamente al danno alle cellule predisponendole alla fagocitosi o alla lisi.
    I principali tessuti bersaglio per le reazioni citolitiche sono le cellule del sistema circolatorio.
    Esempi di risposte allergiche di tipo II sono: l’anemia anaplastica da cloramfenicolo, l’anemia emolitica indotta dalle penicilline, l’ane­mia emolitica autoimmune da metildopa, la porpora trombocitopenica da chinidina e la granulocitopenia da sulfamidici.
  • Le reazioni di tipo III o fenomeno di Arthus (da immunocomplessi), sono mediate dagli immunocomplessi (Ag + Ig) che attivano il complemento. Successivamente, i frammenti del complemento attraggono i neutrofili che, rilasciando enzimi lisosomiali e generando radicali liberi tossici, producono danno tessutale.
    Un esempio è dato dalla malattia da siero. I sintomi clinici della malattia da siero includono le eruzioni cutanee orticarioidi, l’artralgia o l’artrite, la linfadenopatia e la febbre. Tali reazioni durano soli­tamente dai 6 ai 12 giorni e cessano dopo l’eliminazione dell’a­gente allergizzante.
    Altre manifestazioni sono le vasculiti localizzate (glomerulonefriti, eritema multiforme – o sindrome di Steven Johnson – da sulfamidici).
    I farmaci maggiormente responsabili sono: sulfamidici, penicilline, barbiturici, antiepilettici e alcuni FANS (come il fenilbutazone).
  • Le reazioni di tipo IV (cellulo-mediate) sono caratterizzate dalle risposte cellulari mediate dai linfociti T sensibilizzati che sono la causa del danno cellulare e tessutale.
    Un esempio di reazione di tipo IV è la dermatite da contatto provocata dall’edera velenosa.
    Si distinguono in reazioni cellulo-mediate di tipo eczematoso e di tipo tubercolinico.
    I farmaci maggiormente responsabili sono: mercurio, disinfettanti, preparati dermatologici (a base di antistaminici) e anestetici locali.I farmaci maggiormente responsabili di tali effetti sono i FANS e le fenotiazine.

    • Reazioni fotoallergiche e fototossiche: alcuni farmaci assunti per via sistemica o topica possono interagire con la luce determinando fenomeni di fotosensibilità. Questa è una reazione di ipersensibilità di tipo IV cellulo-mediata e determina dermatite da contatto.

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Articolo creato il 28 febbraio 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.