Istologia,  Tessuto epiteliale ghiandolare

Ghiandole endocrine

Le ghiandole endocrine hanno origine dall’epitelio superficiale come cordoni di cellule che proliferano e invadono il tessuto connettivo; successivamente, la connessione con la superficie epiteliale scompare mentre gli elementi che compongono la parte profonda epiteliale si differenziano in cellule endocrine che secernono direttamente nei capillari sanguigni. Le sostanze secrete dalle ghiandole  a secrezione interna sono chiamate ormoni i quali, trasportati dal sangue, influenzano organi situati a distanza (definiti organi bersaglio).
Gli ormoni possono essere liberati nel circolo sanguigno non appena prodotti dalle cellule o possono essere immagazzinati sia nelle cellule (come l’insulina nelle isole pancreatiche), sia in cavità chiuse circoscritte dalle cellule ghiandolari (come la tireoglobulina nella tiroide).
Il riconoscimento delle cellule bersaglio da parte degli ormoni è reso possibile dalla presenza di macromolecole proteiche o glicoproteiche, i recettori ormonali, che sono specifiche per ogni determinato ormone. In generale, i recettori per gli ormoni proteici e glicoproteici sono situati sulla membrana, mentre i recettori per gli ormoni steroidi sono localizzati nel citoplasma.
Tutte le ghiandole endocrine sono caratterizzate dalla presenza di una ricca rete capillare sanguigna con capillari di tipo fenestrato. In queste ghiandole è sempre presente una sottile membrana basale e il connettivo interstiziale (o stroma) è formato da un ricco intreccio di fibre reticolari.
Si possono riconoscere tre tipi fondamentali di ghiandole endocrine:
La maggior parte è formata da ammassi o cordoni cellulari solidi; le cellule epiteliali sono avvolte da una membrana basale all’esterno della quale vi è una ricca rete capillare. Di questo tipo fanno parte l’ipofisi, le paratiroidi, il pancreas endocrino, l’epifisi, il surrene.
Un altro tipo è costituito da cellule isolate o raccolte in piccoli gruppi distribuiti nel tessuto connettivo o epiteliale. Sono le ghiandole interstiziali del testicolo e dell’ovaio, le cellule parafollicolari della tiroide, le cellule endocrine della mucosa gastrointestinale.
L’ultimo tipo è rappresentato dalla ghiandola tiroide che è formata da follicoli o vescicole chiuse.
Esistono, tuttavia, ghiandole endocrine che non rientrano tra questi tre tipi.

Le cellule endocrine che secernono ormoni proteici sono molto simili per struttura alle cellule delle ghiandole esocrine: il reticolo endoplasmatico granulare e il complesso di Golgi sono ben sviluppati e il prodotto di secrezione è visibile nel citoplasma sottoforma di granuli o goccioline. I granuli di secrezione sono liberati per fusione della loro membrana con la membrana cellulare; una volta nello spazio cellulare, i granuli si dissolvono e liberano l’ormone che diffonde nella membrana basale e penetra nei capillari attraverso le fenestrazioni dell’endotelio.

Le cellule delle ghiandole endocrine che producono ormoni steroidi non accumulano il loro secreto sottoforma di granuli visibili, ma le cellule contengono goccioline lipidiche costituite da trigliceridi (TAG) e da colesterolo che è il precursore degli ormoni steroidi. Il reticolo endoplasmatico liscio è sviluppatissimo e si presenta sottoforma di una rete di tubuli estesa a tutto il citoplasma. Le modalità di emissione di questi ormoni non sono del tutto chiare, ma sembra che essi vengano liberati in maniera continua come molecole singole.

Articolo creato il 28 febbraio 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.