Farmacologia e tossicologia clinica

Via inalatoria

La via inalatoria è una delle vie parenterali con cui può essere somministrato un farmaco. Con tale via si possono avere degli effetti sia sistemici che locali. Per effetti a livello sistemico si possono considerare gli anestetici generali gassosi. La velocità con cui si ha questo effetto dipende dall’equilibrio delle concentrazioni raggiunto dal gas nel sangue e nella miscela respiratoria e dipende da:

  • Il tipo di gas con cui viene diluito, che può essere l’ossigeno o il carbossigeno, una miscela di 95 parti di ossigeno e 5 di anidride carbonica. L’anidride carbonica facilita l’insorgenza dell’effetto anestetico, dato che l’anidride carbonica stimola la respirazione e gli scambi necessari affinché il farmaco venga portato a livello dell’alveolo e dilata le membrane del SNC ove si vuole che il farmaco agisca.
  • Idrosolubilità del gas nel sangue.
  • Ventilazione polmonare.
  • Perfusione polmonare e quindi dalla gittata cardiaca.
  • Solubilità dei gas nei tessuti.

Attraverso questa via l’accesso alla circolazione è rapido, data la notevole estensione superficiale dei polmoni. Inoltre, vengono evitate perdite dovute al metabolismo epatico.

La solubilità dei gas nel sangue è espressa dal coefficiente di Ostwald dato dal rapporto tra la concentrazione dei gas nel sangue e nella miscela una volta raggiunto l’equilibrio. Alcune sostanze si sciolgono facilmente nel sangue, altre sono meno solubili. A seconda di questa caratteristica si può intervenire per facilitare o meno l’inizio dell’azione. Se un farmaco è molto solubile nel sangue, per aumentare la sua velocità di diffusione si può aumentare uno di quei parametri prima elencati (ventilazione o perfusione polmonare o la concentrazione della miscela del gas usato).
Per avere un effetto di tipo topico, bisogna usare delle sostanze che siano solide o liquide, usando gli apparecchi per aerosol-terapia, o usando delle bombolette spray che contengono un gas propellente, necessario per la corrente via aerea e per mantenere in sospensione queste particelle che possono così giungere a livello dell’albero respiratorio. La deposizione del farmaco, detta impattazione, sulle parti più superficiali dell’albero respiratorio più profondo dipende dalla velocità di sedimentazione di queste particelle, dalla velocità di diffusione e dalla velocità di precipitazione per inerzia, che è la capacità delle particelle, una volta sospese in queste correnti d’aria, di mantenere la direzione iniziale anche quando l’aria cambia direzione, come avviene a livello delle biforcazioni (invece di prendere la nuova direzione, impattano a livello della mucosa).
La velocità di diffusione è la capacità del farmaco di potersi spostare dal lume alla parete sulla quale andrà ad impattare, mentre la velocità di sedimentazione è dovuta alla grandezza della molecola: quanto più grandi sono tali particelle, tanto più facilmente precipitano. Più grande è la particella, maggiore è la loro tendenza ad essere trattenute nella parte alta della parete respiratoria, man mano che diventano più piccole si diffondono alla periferia a livello dei bronchioli terminali. La diffusione totale favorisce le particelle più grandi dato che le più piccole possono essere eliminate tramite espirazione o possono essere bloccate da muco a livello dell’albero respiratorio. Quando le particelle diventano estremamente piccole, 0,2 µm, la ritenzione totale aumenta, probabilmente perché la diffusione diventa determinante.

Articolo creato il 19 agosto 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.