Farmacologia e tossicologia clinica

Escrezione dei farmaci

L’escrezione dei farmaci può avvenire tramite il rene, il fegato, i polmoni, le feci, il sudore, la saliva e il latte. Infine, ci può essere escrezione anche attraverso le ghiandole sudoripare e attraverso i peli (come per l’arsenico).
L’eliminazione con la saliva, la sudorazione, i polmoni (essenzialmente per i farmaci volatili) ed il latte sono di scarsa importanza quantitativa, però quest’ultimo veicolo deve essere sempre tenuto in considerazione in quanto i farmaci possono raggiungere il neonato durante l’allattamento. Inoltre, il rapporto di concentrazione tra il farmaco nella saliva e il farmaco nel plasma per alcuni farmaci come la procainamide (un antiaritmico) è di 3,5 quindi molto concentrato nella saliva ed eliminabile attraverso tale via. Bisogna considerare che un farmaco escreto con la saliva è di solito ingoiato, quindi può rendersi disponibile per un ulteriore riassorbimento intestinale.
Il fegato, che è la sede più importante di biotrasformazione, elimina con la bile numerose sostanze; queste, una volta giunte nell’intestino, vengono in parte eliminate con le feci, ma per lo più vengono riassorbite in circolo ed alla fine eliminate con le urine.
Il rene, quindi, è l’organo principale deputato all’eliminazione dei farmaci e dei loro metaboliti. Ogni giorno più di 170 litri d’acqua, filtrati dai glomeruli renali, transitano per i tubuli renali mentre la quantità di urina eliminata normalmente è di 1-1,5 litri/die; questo significa che circa il 99% del filtrato glomerulare è riassorbito.
La fase di escrezione insieme a quella di biotrasformazione costituisce la fase di eliminazione.

Articolo creato il 01 marzo 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.