Farmacologia e tossicologia clinica

Preparazioni galeniche officinali

Le preparazioni galeniche officinali sono quelle preparazioni che vengono ad essere preparate o dal farmacista o dall’industria farmaceutica attenendosi scrupolosamente a quanto c’è scritto nella farmacopea ufficiale, una collana di 4 volumi edita da Ministero della Sanità che riporta tutte le notizie riguardanti i farmaci, dall’elencazione dei principi attivi fino ad alcune tabelle in cui ci sono notizie specifiche per alcuni farmaci. Per esempio: nella IV tabella ci sono i farmaci che il farmacista non può consegnare previa ricetta medica; nella V tabella i farmaci la cui ricetta deve essere rinnovata volta per volta e ritirata dal farmacista; nella VII tabella i farmaci ad azione stupefacente (definiti secondo la legge 49/2006); nella VIII tabella i farmaci per cui non si possono superare determinate dosi a meno che non ci sia un’autorizzazione speciale da parte del medico.
Una preparazione galenica officinale riportata nella farmacopea ufficiale contiene: il nome del principio attivo utilizzato, gli eccipienti, la forma farmaceutica, il procedimento e tutto ciò che concerne la preparazione stessa.
Preparazioni galeniche officinali possono essere la tintura di iodio, le fiale di morfina, confetti di valeriana (ad esempio: valeriana stato acquoso 300 g, amido 50 g, gel di silice 50 g, acido ascarico 10 g).
Le preparazioni galeniche vengono denominate con il nome del principio attivo (ad esempio, confetti di valeriana, essendo il principio attivo la valeriana).
La differenza tra una preparazione galenica officinale ed una specialità medicinale (intesa come una preparazione fatta dall’industria farmaceutica) è che si può chiedere al farmacista un quantitativo minore di quello contenuto in una confezione. Ad esempio: occorrono 3 fiale di morfina ma la confezione ne contiene 5; il farmacista può aprire la scatola e dare il numero di fiale prescritte dal medico. Ciò è importante soprattutto per le sostanze stupefacenti che non devono rimanere al paziente a termine della terapia.

Articolo creato il 2 marzo 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.