Citologia

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    Cellule olfattive

    Le cellule olfattive sono cellule nervose costituenti l’epitelio della mucosa olfattiva, capaci di percepire gli stimoli odorosi e pertanto da considerarsi come recettori sensoriali primari. Il loro corpo, di forma allungata, è posto profondamente nell’epitelio olfattivo; contiene un nucleo globoso, un apparato di Golgi perinucleare, cisterne del reticolo endoplasmatico granulare e agranulare, rari ribosomi e corpi densi, numerosi mitocon­dri; non vi si osservano zolle di sostanza tigroide e neurofilamenti. Dal corpo partono due prolungamenti di cui uno è superficiale e l’altro profondo. Il prolun­gamento esterno, sottile, arriva fino alla super­ficie dell’epitelio, dove si dilata in un bottonci­no detto vescicola olfattiva, da cui irradiano 10-20 peluzzi olfattivi immersi in una matrice…

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    Cellule di Langerhans

    Dopo cheratinociti e melanociti, le cellule di Langerhans rappresentano la terza linea cellulare dell’epidermide e, differenza dei melanociti, non contengono melanina, risultando invece provviste dei caratteristici granuli di Birbeck, foggiati a forma di racchette, della lunghezza di circa 0,1 µm e della larghezza di 0,01 µm.

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    Citologia

    La citologia è la branca della biologia che studia le cellule dal punto di vista morfofunzionale. Sebbene citologia e biologia cellulare possono essere usate come sinonimi, qui vengono distinte: mentre la biologia cellulare si occupa principalmente dello studio delle dinamiche della vita cellulare, la citologia va ad analizzare i singoli tipi di cellule, descrivendole in rapporto alle loro funzioni. In questa sezione, pertanto, saranno descritti tutti i tipi cellulari del nostro organismo. Articolo creato il 16 marzo 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Cellule di Merkel

    Dopo i cheratinociti, i melanociti e le cellule di Langerhans, le cellule di Merkel rappresentano la quarta linea cellulare dell’epidermide, reperibili soltanto nella cute provvista di peli, in stretta associazione con le terminazioni nervose tattili dello strato basale. La funzione delle cellule di Merkel è probabilmente in relazione con la sensibilità tattile. Articolo creato il 16 luglio 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Cellule indifferenziate delle ghiandole gastriche

    Dalle cellule indifferenziate delle ghiandole gastriche propriamente dette (o ghiandole principali) derivano per mitosi sia le cellule dell’epitelio di rivestimento della mucosa (che hanno una vita di soli 3 giorni) sia le cellule dei tubuli ghiandolari. Queste cellule sono localizzate nelle immediate vicinanze dello sbocco delle ghiandole, nella regione di confine fra tubuli ghiandolari ed epitelio del fondo delle fossette. Il citoplasma delle cellule indifferenziate è povero di organelli, la superficie libera ha qualche microvillo e il nucleo è posto nella parte media del corpo cellulare. Articolo creato il 27 marzo 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Cellule del 2° tipo di Golgi

    Le cellule del 2° tipo di Golgi sono neuroni localizzati diffusamente nella sostanza grigia del midollo spinale. Il loro neurite non abbandona mai la sostanza grigia e ha pertanto una funzione associativa a breve distanza. Le cellule del 2° tipo di Golgi, come elementi internuciali, operano inoltre nella ridistribuzione spaziale e temporale degli impulsi periferici e centrali. Articolo creato il 18 marzo 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Granulociti eosinofili (o acidofili)

    I granulociti eosinofili (o acidofili) sono granulociti scarsi in quanto rappresentano solo il 2-3% di tutti i leucociti e sono così denominati per la spiccata affinità tintoriale dei loro granuli citoplasmatici verso i coloranti acidi. Hanno dimensioni variabili tra 12 e 15 µm di diametro. Il nucleo, ben evidente, mostra solitamente due lobature e solo raramente è multi segmentato. La cromatina è sempre etericromatica, priva di nucleoli.

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    Pinealociti

    I pinealociti sono le cellule pricipali dell’epifisi. Hanno origine neuroectodermica e aspetto epitelioide, con nucleo relativamente grande, provvisto di nucleolo, e citoplasma debolmente basofilo da cui partono prolungamenti di lunghezza e diametro variabile che si intrecciano con quelli delle cellule gliali. L’estremità di questi prolungamenti può prendere rapporto con la parete dei vasi.

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    Membrana eritrocitaria

    La presenza di membrana eritrocitaria può essere messa in evidenza sospendendo le emazie in una soluzione salina ipertonica (NaCl in acqua a concentrazione superiore allo 0,9%): le emazie perdono acqua per osmosi e si raggrinzano. Se, invece, si sospendono i globuli rossi in una soluzione ipotonica (NaCl a concentrazione inferiore allo 0,9%), sempre per osmosi l’acqua entra nelle cellule finché queste scoppiano (emolisi), l’emoglobina si diffonde nel liquido e le “ombre eritrocitarie”, ossia le membrane”, si raccolgono sul fondo.

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    Cellule gliali epifisarie

    Le cellule gliali epifisarie sono più numerose in corrispondenza del peduncolo dell’epifisi e presentano le caratteristiche dei gliociti fibrosi. Si riconoscono perché hanno un nucleo di forma irregolare con cromatina più addensata di quella dei pinealociti e per il citoplasma più intensamente basofilo. Le cellule gliali sono fornite di prolungamenti lunghi e sottili che si intrecciano con quelli dei pinealociti e terminano con espansioni sulle cellule vicine o sulle pareti dei vasi. Il citoplasma e i prolungamenti delle cellule gliali presentano sottili filamenti del diametro di 5-10 nm che prendono inserzione per mezzo di placche di attacco sulla membrana cellulare. Si osservano, inoltre, mitocondri, cisterne di reticolo endoplasmatico, ribosomi e…