Farmacologia e tossicologia clinica

Farmaci diagnostici

I farmaci diagnostici sono quei farmaci che, rilevando aspetti anatomo-funzionali di organi e mettendone in evidenza la condizione normale o patologica, permettono di effettuare diagnosi di malattia. Tra questi, un ruolo importante è tenuto dai mezzi di contrasto che possono essere distinti in: trasparenti, opachi e quelli utilizzati nella risonanza magnetica nucleare (RMN). Sono da considerare farmaci diagnostici anche quelli che stimolano le capacità funzionali di organi.

  • I mezzi di contrasto trasparenti, detti anche mezzi di contrasto negativi, sono gassosi e, riducendo la densità fisica, diminuiscono l’assorbimento dei raggi X. Sono utili per eseguire indagini come pneumoencefalografie, pneumoperitoneo, insufflazioni del colon e di cavità articolari.
    I principali mezzi di contrasto trasparenti sono costituiti da CO2, O2, N2O, gas nobili e da aria. Possono essere responsabili di embolie secondarie al loro riassorbimento.
  • I mezzi di contrasto opachi, detti anche mezzi di contrasto positivi, presentano nella loro molecola un elemento ad elevato numero atomico (Ba, I, Tc), per cui a causa della loro alta densità assorbono più intensamente i raggi X.
    Il solfato di bario è un sale insolubile in acqua che viene somministrato per via orale o rettale per eseguire indagini a carico del tubo gastrointestinale; occorre evitarne l’uso in neonati con atresia e/o stenosi intestinale o nei casi di sospetta occlusione intestinale o perforazione.
    I mezzi di contrasto contenenti iodio si distinguono in oleosi e idrosolubili; questi ultimi, a loro volta, si suddividono in ionici e non ionici. Quelli non ionici mostrano una migliore tollerabilità sistemica e sono utilizzati per angiografie, colangiografie, miografie, salpingografie. Gli effetti indesiderati dei mezzi di contrasto iodati sono: cefalea, sudorazione, astenia, febbre, nausea, vomito, lipotimie, vertigini, convulsioni, reazioni allergiche, edema laringeo, difficoltà respiratorie, coma. Inoltre, sono possibili: insufficienza renale acuta, disfunzione tiroidea, emolisi, disturbi della microcircolazione.
    Quando iniettati direttamente nelle arterie o nella cavità cardiaca, possono provocare: modificazioni elettrocardiografiche, aritmie, blocchi atrio-ventricolari, fibrillazioni ventricolari, effetti emodinamici transitori (riduzione della contrattilità miocardica e della pressione arteriosa, tachicardia riflessa).
    Se utilizzati per arteriografie cerebrali, possono essere la causa dell’insorgenza di alterazioni della permeabilità ematoencefalica, parestesie, confusione mentale, disorientamento, trombosi e flebiti.
  • I mezzi di contrasto per la risonanza magnetica nucleare permettono di riconoscere anche patologie caratterizzate, ad esempio, da alterazioni della funzionalità della barriera emato-encefalica.
    Uno dei mezzi di contrasto per la risonanza magnetica nucleare è il gadolinio (Gd), un metallo appartenente alla serie dei lantanidi; esso è legato ad un agente chelante, l’acido dietilentriamino-pentacetico (DTPA), che ne riduce notevolmente la tossicità. Somministrato per via endovenosa, il gadolinio si accumula e accresce l’intensità del segnale in aree con elevata vascolarizzazione e nelle zone con una permeabilità capillare aumentata in seguito a processi patologici e negli spazi interstiziali ingranditi in sede di lesione.
    I più comuni effetti indesiderati in seguito a somministrazione di Gd-DTPA comprendono: sensazione di calore, vampate di calore, dolore durante iniezione, nausea, vomito, tosse, cefalea, dispnea, secchezza delle fauci.
  • Farmaci che stimolano le capacità funzionali di organi Sono farmaci che mettono in evidenza condizioni normali o patologiche. Tra questi si ricordino:
    • Farmaci utili nelle prove da carico per diagnosi di diabete: glucosio, cortisone, prednisone, insulina, idroclorotiazide e tolbutamide.
    • Farmaci utili nelle prove da carico per la diagnostica funzionale delle epatopatie: acido lattico, glicina, etanolo e urobilinogeno.
    • Farmaci utili per la determinazione del volume ematico: blu di Evans, iodalbumina marcata con 131I.
    • Farmaci utili per la determinazione delle cellule circolanti e del sangue in toto: monossido di carbonio.
    • Farmaci utili per la determinazione degli spazi extracellulari: inulina.
    • Farmaci utili per la determinazione del ricambio marziale: ferro bivalente.
    • Farmaci utili per l’esplorazione della permeabilità capillare: blu Chicago 6B.
    • Farmaci utili per la determinazione del filtrato glomerulare: creatinina, iposolfito di sodio, inulina, mannitolo.
    • Farmaci utili per la determinazione della capacità massima di escrezione tubulare: acido para-aminoippurico.
    • Farmaci utili per l’esplorazione dell’attività della corteccia surrenalica: desametasone, ACTH, spironolattone.
    • Farmaci utili per l’esplorazione della capacità captante iodio da parte della tiroide: 131I.
    • Farmaci utili per valutare la portata circolatoria cerebrale: protossido d’azoto.
    • Farmaci utili per esplorare il fondo oculare: atropina.
    • Farmaci utili per la diagnosi di feocromocitoma: istamina e fentolamina.

Articolo creato il 29 agosto 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.