Farmacologia e tossicologia clinica

Farmaco-dipendenza

La farmaco-dipendenza fenomeno che può verificarsi per qualsiasi sostanza o farmaco, quindi non necessariamente una sostanza d’abuso, che comporta craving.
Il craving rappresenta il desiderio intenso ed irrefrenabile di assumere una sostanza psicotropa, i cui effetti sono stati già sperimentati in precedenza. Questo desiderio può assumere le caratteristiche dell’impellenza e della compulsività, soprattutto in presenza di specifici e particolari stimoli e rinforzi, interni od esterni.In psicologia, il rinforzo è il processo attraverso il quale viene indotta in un soggetto la comparsa di uno schema di comportamento (in ambito educativo, ad esempio, viene elargita una ricompensa -rinforzo positivo- quando il soggetto è in grado di risolvere un compito, mentre viene inflitta una punizione -rinforzo negativo- quando non vi riesce).
Il craving è un meccanismo biologico influenzato dai sistemi dopaminergici e serotoninergici che sono sistemi deputati al controllo del piacere e della gratificazione; infatti, quando si somministra una sostanza d’abuso, si verifica un aumento della concentrazione di dopamina e serotonina a livello del vallo sinaptico o per aumentato rilascio di questi neurotrasmettitori o per blocco della ricaptazione degli stessi.

La dipendenza può essere solo psichica (dipendenza incompleta) o psichica e fisica (dipendenza completa). È normalmente accompagnata da tolleranza.
Si possono distinguere diversi gradi di farmaco-dipendenza:

  • Farmacomania: è una fissazione morbosa che ha per oggetto l’assunzione di farmaci. Nella farmacomania il craving non è elevato, compulsivo. Può essere causata da sostanze quali la caffeina e la marijuana.
  • Tossicomania: è causata da sostanze che causano un craving abbastanza elevato; è caratterizzata da dipendenza psichica e da un certo grado di intossicazione.

Articolo creato il 4 settembre 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.