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Ossitocina

L’ossitocina è un neuropeptide di 9 aminoacidi sintetizzato nei neuroni del nucleo sopraottico e del nucleo paraventricolare dell’ipotalamo. È stata trovata anche nell’ipotalamo, nel nucleo di Meynert, nel globo pallido, nell’amigdala anteriore e in neuroni del sistema nervoso periferico.
L’ossitocina prodotta nel pirenoforo viene trasportata lungo gli assoni dei neuroni fino alla neuroipofisi (o ipofisi posteriore), dove viene liberata. L’organo bersaglio dell’ossitocina è il miometrio cioè la muscolatura dell’utero, come pure il mioepitelio delle ghiandole mammarie.

Funzioni dell’ossitocina
Verso la fine della gravidanza il miometrio uterino, per effetto degli estrogeni, diventa particolarmente sensibile all’ossitocina. L’ipofisi posteriore verso il 280° giorno di gravidanza secerne una maggiore quantità di questo ormone che determina leggere contrazioni del miometrio sensibilizzato dagli estrogeni che ne aumentano l’espressione dei recettori. Di conseguenza il feto viene spinto verso la cervice uterina e verso la vagina. Questi tessuti sono particolarmente ricchi di meccanocettori i quali a causa della progressiva distensione aumentano l’attività delle cellule produttrici di ossitocina dell’ipotalamo. Da questo momento in poi viene secreta più ossitocina e la pressione sui meccanocettori diventerà più forte. Questo processo oscilla in sincronia con le doglie e il travaglio del parto e si conclude con l’espulsione del feto e della placenta. Con ciò termina la stimolazione meccanica della vagina e della cervice uterina e, per il momento, non viene secreta altra ossitocina.
Durante l’allattamento i neuroni che producono ossitocina si attivano tutti allo stesso tempo per cui l’ossitocina viene liberata dall’ipofisi posteriore sotto forma di boli. Ciò provoca la contrazione di tutti i mioepiteli delle ghiandole mammarie nello stesso tempo e quindi l’eiezione del latte.
Anche le cellule del corpo luteo dell’ovaio sintetizzano l’ossitocina; è probabile che essa sia coinvolta nel processo della luteolisi.
Non si conoscono effetti dell’ossitocina nell’organismo maschile; è possibile che aumenti la peristalsi della muscolatura cremasterica durante l’eiaculazione del seme.

Meccanismo d’azione dell’ossitocina
Legandosi a recettori accoppiati a proteine Gq presenti sul miometrio e sulle cellule mioepiteliali, l’ossitocina determina il rilascio di ioni calcio dal reticolo sarcoplasmatico che causa l’attivazione delle chinasi delle catene leggere della miosina e, in ultima analisi, la contrazione uterina e dei dotti galattofori; inoltre, a livello del miometrio stimola la produzione di prostaglandine che causano ulteriori contrazioni uterine.

Regolazione della secrezione di ossitocina
La stimolazione meccanica della vagina e della cervice uterina portano, attraverso le afferenze nervose all’ipotalamo, ad un’aumentata increzione di ossitocina; questo fenomeno è denominato riflesso di Ferguson. Il riflesso di Ferguson non ha nessuna grande importanza pratica nella donna non gravida, a parte forse una facilitazione della progressione degli spermatozoi da parte delle microcontrazioni uterine causate dalla ossitocina increta durante il coito.
Le ghiandole mammarie producono latte entro 24 ore dal parto (il latte fuoriesce) e il neonato può così essere allattato. A sua volta, l’atto dell’allattamento esercita un’intensa stimolazione meccanica dei capezzoli riccamente innervati. Questa stimolazione raggiunge per via nervosa i neuroni produttori di ossitocina nell’ipotalamo i quali a loro volta aumentano la secrezione di ossitocina.
Altri fattori che possono stimolare il rilascio di ossitocina sono: dolore, disidratazione, emorragia e ipovolemia.

L’ossitocina può essere utilizzata come farmaco.

Articolo creato il 3 luglio 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.