• Senza categoria

    Nuclei del corno anteriore del midollo spinale

    Il corno anteriore del midollo spinale, incluso il corno laterale che ne è una dipendenza, ha fondamentalmente funzione motrice, ossia effettrice; da esso originano infatti le fibre motrici somatiche, deputate all’innervazione dei muscoli scheletrici, e le fibre effettrici viscerali o fibre pregangliari per l’innervazione della muscolatura involontaria. Il corno anteriore del midollo spinale accoglie pertanto i nuclei somatomotori ed i nuclei visceroeffettori.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo elevatore della scapola

    Insieme al muscolo trapezio, al muscolo grande dorsale e al muscolo romboide, costituisce i muscoli spinoappendicolari. Il muscolo elevatore della scapola è innervato da rami dei plessi cervicale e brachiale (C3-C5). Contraendosi, solleva e sposta medialmente la scapola. Occupa la regione laterale e posteriore del collo. Origina dai tubercoli posteriori dei processi trasversi delle prime quattro vertebre cervicali e si porta in basso e in fuori, per inserirsi all’angolo mediale e alla parte alta del margine vertebrale della scapola.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Schema terapeutico e risposta farmacologica

    Una volta scelto un farmaco da somministrare è necessario individuare uno schema terapeutico che permetta di ottenere l’effetto benefico desiderato con il minor numero possibile di reazioni avverse. L’identificazione di uno schema terapeutico prevede di stabilire: la via di somministrazione, la dose, l’intervallo di assunzione e la durata del trattamento. Sebbene in alcune situazioni sia sufficiente una singola somministrazione di farmaco, nella maggior parte dei casi i farmaci sono utilizzati per terapie croniche e richiedono quindi più somministrazioni a dosaggi ed intervalli prestabiliti. Ai fini della definizione di un regime cronico di dosaggio si ricordino i seguenti principi generali: In genere si somministra una nuova dose ad intervalli approssimativamente uguali…

  • Anatomia,  Apparati della sensibilità specifica,  Orecchio

    Utricolo e sacculo

    L’utricolo è un organo vescicolare, di forma ovoidale, lungo 3-4 mm, situato nella parte superiore del vestibolo, a contatto del recesso ellittico. Riceve i cinque sbocchi dei canali semicircolari membranosi e, medialmente, presenta l’orifizio d’imbocco del ramo utricolare del dotto endolinfatico. I recettori neurosensoriali si trovano nella macula dell’utricolo, zona discoidale situata nella parete mediale dell’organo, in cui l’epitelio di rivestimento si differenzia in cellule recettrici e in cellule di sostegno. Il sacculo è più piccolo dell’utricolo ed è situato al di sotto di questo, a contatto del recesso sferico. Presenta medialmente l’orifizio d’imbocco del ramo sacculare del condotto endolinfatico e inferiormente l’orifizio del canale reuniente, che lo collega al…

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Cavità buccale (o orale) propriamente detta

    La cavità buccale (o orale) propriamente detta è situata fra il vestibolo della bocca e l'istmo delle fauci e si presenta come una cavità ovoida­le con l'asse maggiore a direzione antero-posteriore, più slargata posteriormente che anteriormente. Lo scheletro di tale cavità è dato dal palato osseo che ne forma la volta e dalla faccia interna della mandibola, per quella porzione della sua superficie che si trova al di sopra della linea miloioidea.  

  • Senza categoria

    Mezzi di fissità del fegato

    Il fegato è fissato alla parete posteriore del­l'addome dalle sue connessioni vascolari con la vena cava inferiore e da tessuto connettivo disposto tra la porzione destra della faccia po­steriore e il diaframma. La vena cava inferio­re aderisce da un lato all'orifizio proprio del diaframma e dall'altro al parenchima epatico del tratto posteriore del solco sagittale destro per opera delle vene epatiche che, a questo li­vello, si gettano nella vena cava stessa. Altri mezzi di fissità sono dati dai legamenti perito­neali.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Arteria pudenda interna

    L’arteria pudenda interna è un ramo parietale del tronco anteriore dell’arteria iliaca interna. È il più piccolo dei due rami di divisione del tronco anteriore dell'arteria iliaca interna, essendo l'altro l'arteria glutea inferiore. Si distribuisce al perineo e ai genitali esterni con un decorso che è uguale nei due sessi; sono inve­ce diversi nel maschio e nella femmina il calibro del vaso (che è maggiore nel maschio) e le sue diramazioni.

  • Citologia

    Globuli bianchi (o leucociti)

    I globuli bianchi (o leucociti) circolanti nel sangue periferico, pur essendo in numero relativamente scarso per mm3, rivestono particolare importanza ai fini delle difese cellulare e immunitaria dell’organismo. Nell’esame dell’ematocrito essi si raccolgono nel buffy coat, il sottile strato tra eritrociti e plasma sovrastante. Complessivamente i leucociti, che alla nascita raggiungono il numero di 16000-18000/mm3 di sangue, nell’adulto normale si riducono a 6000-8000/mm3.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Trigono (o diaframma) urogenitale

    Il trigono (o diaframma) urogenitale è costitui­to dai muscoli trasversi profondi del perineo e dal muscolo sfintere striato dell'uretra, coperti sia superiormente che inferiormente da una fa­scia aponeurotica (fascia superiore e inferiore del trigono urogenitale che, nell'insieme, for­mano la cosiddetta fascia perineale media). I muscoli del trigono sono inner­vati dai rami del nervo pudendo. La contrazione del muscolo sfintere striato dell'uretra determina la chiusura forzata dell'u­retra stessa, mentre quella dei muscoli trasversi profondi del perineo aumenta la resistenza del pavimento pelvico, mettendo in tensione il cen­tro tendineo del perineo.