Recettori della proliferazione perossisomale
I recettori della proliferazione perossisomale (PPAR) appartengono alla I classe dei recettori intracellulari. I PPAR, attivati da elevate concentrazioni plasmatiche di lipidi, controllano in ultima analisi l’escrezione di quei fattori coinvolti nel metabolismo, immagazzinamento e movimento dei lipidi verso organelli intracellulari nonché nel trasporto e nella loro eliminazione. I PPAR regolano soprattutto l'espressione di enzimi che appartengono alla famiglia del citocromo P450, le proteine di trasporto dei lipidi e quelle di trasporto dal citoplasma all'esterno o viceversa.
Asfissia
Il termine asfissia, anche se etimologicamente (dal greco) significa “assenza di battito cardiaco”, indica una situazione caratterizzata dall’ostacolo alla normale ventilazione polmonare. Per definizione l’asfissiologia forense ha per oggetto di studio l’insufficienza respiratoria di tipo acuto conseguente ad un blocco della ventilazione polmonare normale causato dal mancato ingresso di aria nei polmoni per azioni lesive dirette sull’apparato respiratorio. In ambito medico legale vengono prese in considerazione le forme asfittiche: Primitive (riguardo alla sede), quando la causa agisce direttamente ed inizialmente sull’apparato respiratorio (il monossido di carbonio, ad esempio, non è una causa primaria). Meccaniche (riguardo al mezzo), quando l’ostacolo alla respirazione è di natura meccanica (tramite oggetto ostruttivo -come un…
Raffreddamento cadaverico
Il raffreddamento cadaverico rientra tra i fenomeni cadaverici consecutivi. Con la morte cessa la termoregolazione, che mantiene la temperatura interna corporea attorno ai 37 °C, ed essendo poco significativa la termogenesi conseguente alle residue attività cellulari, il corpo comincia a perdere calore, andando ad uniformarsi alla temperatura ambiente. Si tratta di un decremento che è influenzato da molteplici fattori, che possono essere distinti in: Fattori intrinseci: età, quantità di adipe, sviluppo della massa corporea, causa e modalità della morte. Fattori estrinseci: temperatura ambientale, umidità, ventilazione, presenza o meno di indumenti, qualità degli indumenti che ricoprono il corpo, presenza di mezzi più o meno isolanti (come coperte), posizione del cadavere (ad…
Muscolo sottoscapolare
Il muscolo sottoscapolare è innervato dai nervi sottoscapolari (C5-C6). La sua azione determina adduzione e rotazione interna del braccio e svolge un ruolo di stabilizzazione sull’articolazione scapolo-omerale. Si trova nella fossa sottoscapolare; è appiattito e ha contorno triangolare. Origina dal fondo della fossa sottoscapolare e manda fasci convergenti in alto e lateralmente; questi fasci passano sotto al processo coracoideo, davanti all’articolazione della spalla e si vanno a inserire sulla piccola tuberosità dell’omero. La faccia posteriore del muscolo appoggia sulla fossa sottoscapolare. La faccia anteriore è in rapporto con il muscolo dentato anteriore e con il fascio vascolonervoso dell’ascella. Il tendine di inserzione aderisce posteriormente alla capsula dell’articolazione della spalla. Articolo…
Articolazioni interfalangee
Le articolazioni interfalangee riuniscono tra loro le falangi che formano lo scheletro delle dita e appartengono tutte al tipo dei ginglimi angolari. Sono in numero di due nelle ultime quattro dita; nel pollice, dove si hanno due falangi, si ha una sola articolazione interfalangea. I movimenti consentiti dalle articolazioni interfalangee sono di flesso-estensione, più marcati per la giunzione tra la 1a e la 2a falange che tra la 2a e la 3a.
Siti di legame del recettore GABA A
Sei sono i siti di legame del recettore GABA A per molecole endogene o esogene che possono modulare in maniera positiva o negativa l’attività del GABA; questi domini di legame includono siti localizzati all’interno o vicini al canale al cloro. Per il GABA ci sono due siti localizzati sulle due subunità β. Oltre al neurotrasmettitore, su questi siti si legano anche agonisti e antagonisti di questi recettori. Per le benzodiazepine, che sono farmaci che facilitano la trasmissione inibitoria potenziano l’azione del GABA (solo quando quest’ultimo è anche presente), il sito recettoriale è parte integrante del complesso canale al cloro-recettore GABAA. Di questo sito fanno parte due residui aminoacidici localizzati sulla…
Mezzi di fissità del pene
Il pene è mantenuto fisso nella sua sede da un apparato sospensore costituito dal legamento fundiforme e dal legamento sospensore. Il legamento fundiforme è una dipendenza della linea alba dell'addome e origina circa 5 cm al di sopra della sinfisi pubica, sotto forma di un fascio fibroelastico; si porta quindi in basso e, raggiunto il dorso del pene, si sdoppia in due lamine che circondano il pene aderendo alla sua fascia. Si ricostituisce nuovamente come legamento unico sulla faccia ventrale dell'organo per prolungarsi nel setto scrotale.
Vasi e nervi dello scroto
Learterie per lo scroto derivano dalle arterie pudende esterne e perineali superficiali; agli strati più interni della parete si distribuiscono anche le ultime diramazioni delle arterie spermatiche esterne (o cremasteriche o funicolari), rami delle arterie epigastriche inferiori. Le vene formano nella parete scrotale una ricca rete dalla quale originano tronchi che, seguendo a ritroso le arterie, si scaricano nelle vene grandi safene o nelle vene femorali e nelle vene pudende interne. I linfatici, anch'essi assai numerosi, fanno capo ai linfonodi inguinali superficiali, prevalentemente a quelli del gruppo supero-mediale.
Cellula eucariotica
Le cellule eucariotiche, che rappresentano le cellule del nostro organismo, sono caratterizzate da un complesso sistema di membrane che, oltre a separare l’ambiente cellulare dal mezzo esterno, concorre a definire morfologicamente la regione nucleare e suddivide il citoplasma in compartimenti distinti detti organelli. Come per le cellule procariotiche, anche nelle cellule eucariotiche la membrana plasmatica (o plasmalemma) è implicata nell’importante funzione di trasporto, svolta da proteine che formano canali nella membrana stessa.
Appendice dell’epididimo
L’appendice dell’epididimo è una formazione rotondeggiante o piriforme, talvolta duplice, collegata da un sottile peduncolo alla testa dell’epididimo. Ha un diametro di 1-2 mm e contiene una o più cavità colme di un liquido trasparente e delimitate da epitelio cilindrico semplice, talvolta cigliato. L’appendice dell’epididimo viene considerata come il residuo dell’estremità a fondo cieco del dotto mesonefrico (di Wolff). Articolo creato l’1 novembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.