• Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso periferico

    Nervo abducente

    Il 6° paio di nervi encefalici è rappresentato dal nervo abducente, un nervo motore somatico. Le sue fibre hanno origine nel ponte, dal nucleo del nervo abducente, e provvedono all’innervazione del muscolo retto laterale dell’occhio. L’emergenza del nervo ha luogo in corrispondenza del solco bulbopontino, sopra alle piramidi del bulbo. Con decorso obliquo in avanti, in alto e lateralmente, il nervo scorre sulla doccia basilare al davanti del ponte, immerso nel liquido cefalorachidiano dello spazio subaracnoidale. Giunge così all’apice della rocca petrosa dove si immette nel seno cavernoso che percorre dall’indietro in avanti, a lato dell’arteria carotide interna.  Entra nella cavità orbitaria passando per la fessura orbitaria superiore, all’interno dell’anello…

  • Biologia

    Trasportatori di membrana

    I trasportatori di membrana sono delle proteine che attraversano a tutto spessore la membrana fosfolipidica e spostano gli ioni contro gradiente. Possono utilizzare l’energia derivata dall’idrolisi di ATP (trasporto primario), o possono utilizzare l’energia generata dal trasporto di un altro ione secondo gradiente; si parla, perciò, di trasporto attivo secondario. Il trasporto può coinvolgere un solo ione; in tal caso si parla di uniporto. Può coinvolgere due ioni (cotrasporto) che possono spostarsi nella stessa direzione (simporto) o in direzioni opposte (antiporto).

  • Anatomia,  Apparato emolinfopoietico

    Linfonodi diaframmatici anteriori

    I linfonodi diaframmatici anteriori rientrano tra i linfonodi del torace. Sono posti sulla convessità del muscolo al da­vanti della fogliola anteriore del centro tendineo. Ricevono collettori linfatici dal muscolo diaframma e collettori ascendenti che provengono dai linfatici profondi del fegato, satelliti delle vene epatiche. I collettori efferenti si connettono con i linfonodi mediastinici e con i linfonodi sternali. Articolo creato il 6 novembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparati della sensibilità specifica,  Occhio

    Occhio (o bulbo oculare)

    L’occhio (o bulbo oculare) è l’organo di senso principale dell’apparato visivo. Può essere considerato come un’appendice dell’encefalo data la modalità con cui si sviluppa la sua tonaca principale che è quella nervosa (o retina); all’encefalo stesso è permanentemente connesso e gli involucri fibrovascolari che circondano la retina sono da considerare omologhi delle meningi. Il bulbo oculare è provvisto di un peduncolo nervoso, il nervo ottico, che lo pone in continuazione con formazioni del diencefalo (chiasma e tratti ottici) attraverso le quali stimoli visivi vengono trasmessi ai centri nevrassiali per l’analisi integrata delle immagini e per le attività riflesse. In corrispondenza del nervo ottico gli involucri fibrovascolari del bulbo continuano con…

  • Medicina legale

    Fenomeni cadaverici (o postmortali o tanatologici)

    Dopo la morte s’instaura un processo in continua progressione, anche perché nel momento in cui cessa l’attività cardiaca non si ha la morte imme­diata di tutte le cellule che compongono l’organismo, in quanto diversa è la resisten­za dei vari tessuti all’anossia (è notorio che i peli della barba continuano a crescere per qualche ora). I fenomeni cadaverici (o postmortali o tanatologici) si distinguono in: Fenomeni cadaverici immediati: cessazione dell’attività respiratoria, cardiocircolatoria e nervosa. Fenomeni cadaverici consecutivi: raffreddamento, ipostasi, rigor mortis, disidratazione, acidificazione. Fenomeni cadaverici trasformativi: autolisi, autodigestione, putrefazione, macerazione, mummificazione, saponificazione, corificazione. Articolo creato il 6 gennaio 2014. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Vene

    Le vene sono condotti membranosi che hanno origine dalle reti capilla­ri dei tessuti e degli organi, procedono in dire­zione centripeta e confluiscono a costituire tronchi di calibro sempre maggiore. Riconduco­no al cuore il sangue refluo dal distretto capilla­re a un regime pressorio che è notevolmente in­feriore a quello che esiste nell'albero arterioso, fattore questo di primaria importanza ai fini della loro caratterizzazione strutturale. Le vene differiscono dalle arterie principal­mente per la maggiore sottigliezza e la minore elasticità della loro parete, per essere facilmente depressibili e dilatabili, per la presenza di valvo­le, per la frequenza delle anastomosi.

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Muscolo glossopalatino (o glossostafilino)

    Il muscolo glossopalatino (o glossostafilino) fa parte dei muscoli del palato molle ma è anche un muscolo estrinseco della lingua; è costrittore degli archi glossopalatini. Partecipa alla costituzione dell’arco glossopa­latino. Prende origine dalla faccia anteriore dell’aponeurosi palatina e raggiunge, decorrendo in basso e in avanti, l’estremità posteriore del margine laterale della lingua dove i suoi fasci divergono portandosi in parte trasversalmente per inserirsi al setto linguale e in parte dirigendosi in avanti, insieme ai fasci del muscolo stiloglosso. Articolo creato il 26 marzo 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.