Muscolo estensore radiale breve del carpo
Il muscolo estensore radiale breve del carpo è un muscolo laterale dell’avambraccio. È innervato dal nervo radiale (C5-C7) e, contraendosi, estende la mano.
Arterie polmonari
Le due arterie polmonari, destra e sinistra, originano dal tronco polmonare. Ciascuna si dirige verso il polmone corrispondente accompagnata nel suo decorso dalle due vene polmonari e dal bronco principale, con i quali forma la radice o peduncolo del polmone. Penetrata nel polmone, essa si divide seguendo le ramificazioni dei bronchi fino a continuare con le reti capillari degli alveoli. Le arterie polmonari, infatti, formano un distretto circolatorio funzionale deputato agli scambi respiratori; i vasi nutritizi dei polmoni sono invece rappresentati dalle arterie bronchiali (rami dell’aorta toracica). L’arteria polmonare destra è più lunga e più grossa della sinistra. Decorre orizzontalmente verso destra passando dietro l’aorta ascendente, la vena cava superiore…
Pompe di tipo F
Le pompe di tipo F (“F” sta per fattore mitocondriale) sono presenti sulle membrane plasmatica e mitocondriale. Sfruttano il gradiente di H+ per sintetizzare ATP; si parla perciò di ATPasi invertite. Come le ATPasi di tipo V, la loro caratteristica strutturale è di avere la regione legante l’ATP a livello della subunità beta. Articolo creato il 24 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Arterie pericardiche
Le arterie pericardiche sono rami collaterali viscerali dell’aorta toracica. Sono esili diramazioni che si distribuiscono sulla superficie posteriore del pericardio. Articolo creato il 9 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Vasi e nervi delle tube uterine
La tuba uterina possiede un ricco corredo vascolare, specie nella parte infundibolare. Il sangue vi giunge per mezzo dei rami tubarici delle arterie uterina e ovarica, che si anastomizzano tra loro, dando origine ad un’arcata arteriosa decorrente nel mesosalpinge, lungo il margine aderente della tuba. Da questa arcata nascono i rami arteriosi diretti verso la parete tubarica. Le vene provenienti dalla tuba, dopo aver costituito anch’essi un’arcata simile a quella arteriosa, fanno capo medialmente alla vena uterina e lateralmente alla vena ovarica. Alcune piccole vene, seguendo il legamento rotondo dell’utero, raggiungono la vena epigastrica inferiore. I vasi linfatici iniziano con ampi capillari di calibro irregolare situati nelle pliche mucose; si…
Anatomia normale
L’anatomia umana illustra l’architettura e la struttura dell’organismo umano maturo; studia l’accrescimento degli organi sia nel periodo prenatale che postnatale e si completa con l’indagine della senescenza. Anche se si occupa dell’organismo vivente, per necessità ricorre anche allo studio di cadaveri. L’anatomia interagisce con altre discipline mediche e chirurgiche tanto da poter essere considerata la disciplina cardine della medicina. Prima di descrivere i vari organi e le parti del corpo, bisogna considerare i “mattoncini” che li vanno a costituire: le cellule. Una cellula è la più piccola unità microscopica dotata di tutte le caratteristiche della sostanza vivente. Gruppi di cellule si associano a costituire i tessuti. Col procedere dello sviluppo i…
Apparato della vista
L’apparato della vista è costituito da organi pari e simmetrici situati per la massima parte nella regione anteriore della testa, al di sotto della fronte e ai lati della radice del naso, ossia nelle cavità orbitarie (od orbite). Di tali organi il principale è l’occhio (o bulbo oculare); gli altri, denominati organi accessori dell’occhio, sono sempre contenuti all’interno dell’orbita in rapporto più o meno diretto con il bulbo oculare assieme al quale collaborano all’espletamento della funzione visiva. Si raggruppano in un apparato motore (quelli che conferiscono all’occhio motilità) e in un apparato protettore (quelli che difendono l’occhio da eventuali agenti dannosi). L’apparato protettore del bulbo oculare è formato dal sopracciglio,…
Linfonodi dell’arto superiore
I linfonodi dell’arto superiore sono in prevalenza raccolti nel linfocentro ascellare. Altri, in numero minore e variabili, piccoli e per lo più isolati, sono distribuiti lungo il decorso dei collettori che vanno dalla mano, dall'avambraccio e dal braccio ai linfonodi ascellari. Hanno situazione superficiale i linfonodi del palmo della mano, i linfonodiepitrocleari (da 1 a 3) che ricevono i collettori provenienti dalle tre ultime dita e dal lato ulnare della mano e dell'avambraccio e i cui collettori efferenti sono satelliti della vena basilica e approdano ai collettori linfatici brachiali.
Superficie esterna delle regioni laterali del cranio
Le regioni laterali del cranio sono comprese tra le linee laterali che segnano il limite tra volta e base cranica (linee temporali superiori) e angolo della mandibola; anteriormente esse vengono delimitate da una linea verticale che, seguendo il margine postero-superiore dell’osso zigomatico, discende lungo il margine anteriore del ramo mandibolare, fino alla base di quest’osso. Nella superficie laterale del cranio si descrivono regioni superficiali, come la fossa temporale, e regioni profonde che risultano visibili solo dopo allontanamento della mandibola e demolizione dell’arcata zigomatica e della parete laterale dell’orbita, come la fossa infratemporale e la fossa pterigopalatina. Articolo creato il 19 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Cute della mammella
La cute della mammella è delicata e distendibile, modificandosi anche notevolmente in rapporto alle variazioni di volume dell’organo che sono legate alla funzione. La sua sottigliezza e la conseguente trasparenza consentono spesso d’intravedere il sottostante reticolo venoso, talora particolarmente sviluppato. In generale, la cute della mammella non presenta, a livello epidermico e dermico, particolarità strutturali tali da differenziarla rispetto a quella delle restanti zone dell’apparato tegumentario. L’ipoderma, invece, può essere distinto in uno strato superficiale ed uno profondo. Lo strato superficiale, caratterizzato dalla presenza di tessuto adiposo, ricopre la ghiandola mammaria fino ai margini dell’areola e viene suddiviso in logge e lobuli da tralci connettivali (o retinacula) che sono estesi…