Struttura del grande labbro
Le grandi labbra sono formate da due strati: cute e connettivo sottocutaneo. La cute ricopre entrambe le facce. Quella che riveste le facce laterali e il margine inferiore è fortemente pigmentata, spessa, provvista di lunghi peli e di grosse ghiandole sudoripare e sebacee. In corrispondenza delle facce mediali la cute si fa più sottile, rosea, glabra, tanto da assumere l'aspetto di una mucosa.
Linfonodi mastoidei (o auricolari posteriori)
I linfonodi mastoidei (o auricolari posteriori) rientrano tra i linfonodi della testa e del collo. Sono linfonodi superficiali che, in numero da 1 a 4 e di piccolo volume, sono situati sotto il muscolo auricolare posteriore e sull’inserzione del muscolo sternocleidomastoideo. Ricevono collettori afferenti dai tegumenti della regione temporale, della faccia mediale del padiglione auricolare e del meato acustico esterno. I collettori efferenti si recano ai linfonodi cervicali profondi. Articolo creato il 6 novembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Seno coronario
Il seno coronario è un breve e grosso ramo venoso che occupa il tratto sinistro del solco coronario nella faccia diaframmatica del cuore; si apre nell’atrio destro in prossimità del setto interatriale, al davanti dell’orifizio della vena cava inferiore. Ha in media una lunghezza di 3 cm e un diametro di 12 mm. La parete è provvista di tonaca muscolare ad andamento longitudinale ed è avvolta, in corrispondenza dello sbocco, da fibre miocardiche. L’orifizio del seno è provvisto di una valvola semilunare insufficiente detta valvola del seno coronario (del Tebesio). Rami affluenti del seno coronario sono: Venacardiaca magna. Vena posteriore del ventricolo sinistro. Vena obliqua dell’atrio sinistro. Vena cardiaca media.…
Coltura di tessuti
La coltura di tessuti permette di osservare e studiare in condizioni favorevoli cellule viventi. La coltura dei tessuti in vitro consiste nel mantenere in vita cellule singole o frammenti di tessuti o di organi al di fuori dell’organismo al quale appartengono. Tali cellule sono in grado di sopravvivere ed anche dividersi se vengono incubate in un mezzo nutritivo adatto (con pressione osmotica e pH ottimali, nonché con presenza di mezzi nutritivi di opportuna composizione), in condizioni ottimali di temperatura (in genere 37 °C) ed in assenza di contaminazione batterica (tramite sterilizzazione o utilizzazione di materiale monouso). I mezzi nutritivi impiegati si distinguono in naturali e sintetici.
Quiz di medicina termale
In questa pagina è possibile esercitarsi su quiz di medicina termale. Puoi scegliere un test da 10, 25, 50, 100 o 140 domande, estratte da un archivio di centinaia di domande (della stessa disciplina). Ogni volta che si ripete un quiz le domande saranno diverse e l’ordine delle risposte mescolato. Ogni domanda presenta 5 possibili risposte di cui 1 sola corretta. Le risposte corrette/errate saranno visualizzate subito dopo aver risposto, nonché al termine del quiz. Per esercitarti su altre discipline o simulazioni, vai qui. Hai riscontrato errori? Invia un messaggio per comunicarlo! Attenzione! Tutti i quiz possono essere svolti liberamente, senza registrazione al sito. Se si desidera archiviare le prove effettuate nella…
Emesi
Benché l’emesi sia indicata nella maggior parte dei casi di avvelenamento provocato da ingestione orale di sostanze chimiche, in talune circostanze essa è tuttavia controindicata: Se il paziente ha ingerito un veleno corrosivo, come un acido o una base forte (come i prodotti per la pulizia degli scarichi igienici), l’emesi aumenta la probabilità di perforazione gastrica e di ulteriore necrosi dell’esofago. Se il paziente è comatoso o in stato di stordimento o delirio, l’emesi può causare aspirazione nelle vie aeree del contenuto gastrico. Se il paziente ha ingerito uno stimolante centrale, l’ulteriore stimolo dovuto alla sollecitazione del vomito può scatenare convulsioni. Se il paziente ha ingerito un derivato del petrolio…
Reazione PAS (acido periodico – reattivo di Schiff)
Per la dimostrazione dei glicidi si utilizza la reazione PAS (dell’acido periodico di Schiff). Il metodo si fonda sul seguente principio: i polisaccaridi (semplici e mucopolisaccaridi), quando ossidati a mezzo dell’acido periodico, danno origine ad aldeidi. I gruppi aldeidici vengono quindi rivelati istologicamente a mezzo del reattivo di Schiff (acido bis-N-aminosolfonico). Questo consta di fucsina basica (di colorito rosso) trattata con un eccesso di acido solforico che la rende del tutto incolore (leucofucsina). Peraltro, quando viene a trovarsi in presenza di gruppi aldeidici, essa dà luogo ad un’intensa reazione rossa o rosso-violacea (rosso magenta). Quindi, in definitiva, le strutture contenenti polisaccaridi assumono tale colorazione. La reazione del PAS è comune…
Cavità nasali propriamente dette
Le cavità nasali propriamente dette sono delimitate dalle ossa del cranio e della faccia. Sulla superficie delle ossa e delle cartilagini che delimitano le cavità nasali e che sono rivestite da periostio o da pericondrio, si distende la mucosa nasale che livella molte delle irregolarità che si apprezzano a livello scheletrico. Complessivamente, la forma delle cavità nasali è quella di due fessure alquanto ristrette e orientate sul piano sagittale. Vi si descrivono un pavimento e una volta, alquanto ristretti, e due pareti, mediale e laterale, che risultano invece estese e che, in qualche punto, possono venire fra loro in contatto.
Esplosione
L’esplosione, che rientra tra i grandi traumatismi, è causata dall'espansione improvvisa e violenta di fluidi (gas o vapori) con conseguente rapida e notevole variazione di pressione variamente associata all’eventuale proiezione centrifuga di proiettili primari o secondari nell'ambiente circostante. L'effetto dirompente dell'esplosione è dovuto allo spostamento di grandi masse d'aria, il cosiddetto vento di scoppio, in cui si alternano velocemente onde di compressione e decompressione, di per sé in grado di sfilare a guanto i vestiti della vittima.
Muscolo flessore lungo delle dita del piede
Il muscolo flessore lungo delle dita del piede è il più mediale dei muscoli dello strato profondo della gamba. È innervato dal nervo tibiale (L5-S1); insieme al muscolo della pianta del piede, flette le ultime quattro dita e concorre alla flessione plantare del piede. Origina dalla linea obliqua e dal terzo medio della faccia posteriore della tibia e dai circostanti setti intermuscolari. I fasci muscolari si portano in basso e, in corrispondenza del terzo inferiore della gamba, proseguono in un lungo tendine. Questo circonda in dietro il malleolo mediale e scorre nella doccia calcaneale mediale, mantenuto nella sua sede dal retinacolo dei muscoli flessori. Attraversa quindi la regione plantare del…