• Senza categoria

    Cheratinociti

    I cheratinociti rappresentano le cellule principali della cute. Sono elementi cubici o prismatici che hanno l’asse maggiore perpendicolare alla giunzione dermoepidermica. Il loro nucleo è allungato e il citoplasma presenta un elevato grado di basofilia. Nel citoplasma, accanto ai comuni organuli, si trova una variabile quantità di melanina sotto forma di fini granulazioni, per lo più addensate al livello del polo nucleare superficiale. Subiscono un’ordinata e progressiva sequenza di trasformazioni da elementi a intensa attività mitotica e metabolica a lamine inerti cheratinizzate.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Fattori che influenzano l’escrezione dei farmaci col latte

    I fattori che influenzano l’escrezione attraverso il latte materno sono: Caratteristiche del farmaco: pKa (ionizzazione al pH del latte). Solubilità nell’acqua e nei lipidi. Legame con le proteine plasmatiche e del latte. Peso molecolare. Caratteristiche del trattamento e cinetica del farmaco: Dose del farmaco, frequenza e via di somministrazione. Velocità di eliminazione. Tipo e caratteristiche dei metaboliti. Caratteristiche del latte: Composizione (acqua, proteine, grassi). pH. Caratteristiche delle ghiandole mammarie: Flusso sanguigno. Capacità di cessione al latte. Meccanismi di trasporto attivo. Biotrasformazione del farmaco e suo eventuale riassorbimento. Caratteristiche del lattante: Quantità consumata ad ogni pasto. Comportamento nell’allattamento (incluso il tempo per ogni mammella). Regolarità degli intervalli tra i pasti. Relazione…

  • Istologia,  Sangue

    Compartimento emopoietico

    Il compartimento emopoietico interposto tra i seni vascolari e contenuto nelle maglie del reticolo è costituito, nel midollo emopoietico (o rosso), dai precursori e dalle forme mature delle 5 serie emopoietiche (eritrocitaria, granulocitaria, megacariocitaria, monocitaria, linfocitaria), nonché dalle cellule progenitrici staminali. Sono anche presenti i comuni elementi del tessuto connettivo, cioè mastociti, macrofagi, plasmacellule, adipociti, ecc..

  • Citologia

    Pneumociti

    Gli pneumociti sono le cellule che costituiscono l’epitelio che riveste gli alveoli polmonari. Si distinguono pneumociti di I e II tipo. Gli pneumociti di I tipo sono cellule appiattite il cui citoplasma si sol­leva, nella porzione che accoglie il nucleo, verso la cavità dell'alveolo. Il citoplasma è relativa­mente povero di organuli e può contenere vesci­cole di pinocitosi soprattutto nel versante che prospetta verso la membrana basale.

  • Medicina legale

    Autolisi e autodigestione

    L’autolisi e l’autodigestione rientrano tra i fenomeni cadaverici trasformativi distruttivi. L’autolisi consiste, a seguito della morte del soggetto, nella degenerazione della cellula fino alla distruzione. Questo fenomeno, che in condizioni di assenza di fattori esterni (ad esempio microbi) porterebbe comunque alla distruzione del cadavere, non si rileva essendo inglobato e nascosto nei processi cadaverici trasforma­tivi. L’autodigestione è dovuta a frammenti enzimatici proteolitici e lipolitici contenuti nei succhi gastrici e pancreatici (l’azione interessa prima gli organi in cui sono contenuti, poi gli altri). Articolo creato il 7 gennaio 2014. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Vena iliaca comune

    Le vene iliache comuni raccolgono il sangue dagli arti inferiori, dalla pelvi, dai genitali esterni e dalla parete addominale. Si formano, da ciascun lato, all'estremo superiore dell'articolazione sacroiliaca per la confluenza della vena iliaca esterna e della vena iliaca interna. Decorrono davanti al sacro e all'ultima vertebra lombare e terminano, confluendo tra loro, all'altezza del­l'articolazione fra i corpi della 4a e 5a vertebra lombare, a destra della linea mediana, per formare il tronco impari della vena cava inferiore. Hanno un calibro medio di 16 mm e sono sprovviste di valvole. Presentano, nei due lati, lunghezza, decorso e rappor­ti differenti.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Canali del calcio di tipo L (o long lasting)

    I canali del calcio di tipo L (o long lasting) sono canali ionici del calcio voltaggio-dipendenti, facenti parte della classe dei canali del calcio ad alto voltaggio (HVA), insieme ai canali del calcio di tipo N, P/Q e R. I canali L si aprono ad un potenziale di membrana di circa -20 mV e possono rimanere aperti per tempi più lunghi (da cui il “long lasting”). Esistono quattro tipi di canali L, distinti in base alle isoforme della subunità α1: Scheletrico, con subunità α1 di tipo S. Cardiaco, con subunità α1 di tipo C, presenti in atri, ventricoli, cellule pacemaker; sono responsabili del potenziale d’azione e del ritmo cardiaco. Endocrino,…

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Confluente dei seni

    Il confluente dei seni è una di­latazione situata di contro alla protuberanza occipitale interna nella quale possono confluire il seno sagittale superiore e il seno retto e prendere inizio il seno trasver­so e il seno occipitale. È però formazione tutt’altro che frequente: più spesso la confluenza e le connessioni tra i seni suddetti si compiono secondo modalità assai va­riabili. Articolo creato il 12 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Istologia

    Argentofilia (o argirofilia) ed argentaffinità

    Col termine argentofilia (o argirofilia) si suole indicare l'affinità di un determinato substrato organico a legare sali d'argento. Se, a seguito di tale legame, il preparato viene trattato a mezzo di una sostanza riducente, dal sale si libera argento metallico di colorito nero che consente l'indivi­duazione delle fibre. In contrasto con le fibre reticolari, quelle collagene assumono con l'impregna­zione argentica una tonalità giallo-bruna.