Vascolarizzazione del ginocchio
La vascolarizzazione del ginocchio è data dalle arterie articolari del ginocchio, superiori einferiori, che ramificandosi e anastomizzandosi forniscono il contingente vascolare principale, dal ramo discendente dell'arteria suprema del ginocchio, dai rami ricorrenti delle arterie tibiale anteriore e posteriore e dall'arteria circonflessa fibulare. La rete arteriosa del ginocchio inizia sulle superfici laterali dei condili femorali e tibiali e si estende in avanti, seguendo le arterie articolari del ginocchio che si portano a circondare l'articolazione.
Linfonodi iliaci esterni
I linfonodi iliaci esterni rientrano tra i linfonodi dell’addome e della pelvi. Sono scaglionati in numero da 6 a 10, lungo i vasi omonimi dall'anello femorale fino all'altezza della 5a vertebra lombare. Congiunti tra loro da numerosi vasi collettori formano il plesso iliaco esterno. Ricevono i collettori efferenti dei linfonodi inguinali e collettori profondi dalle pareti addominale e pelvica (satelliti dell'arteria otturatoria, dell'arteria epigastrica inferiore e dell'arteria circonflessa iliaca profonda), da organi dell'apparato genitale e dell'apparato urinario, dai muscoli adduttori della coscia. I collettori efferenti vanno ai linfonodi iliaci comuni.
Tessuto muscolare striato cardiaco
Il tessuto muscolare striato cardiaco costituisce il miocardio, ossia la tonaca muscolare del cuore, ed è, rispetto ad epicardio ed endocardio, lo strato di maggiore entità; dal suo sviluppo dipende lo spessore dell’intera parete. Deriva dal tratto di splancnopleura (mesoderma) che circonda il tubo endoteliale cardiaco ed è costituito da tessuto muscolare striato cardiaco che, a differenza del tessuto muscolare striato scheletrico che è formato da sincizi polinucleati, è costituito da fibre cardiache che sono elementi cellulari distinti. È innervato dal sistema nervoso autonomo, quindi non si contrae sotto il controllo della volontà, il quale, inoltre, non è necessario per iniziare il battito cardiaco; questo insorge spontaneamente in maniera ritmica…
Recettori accoppiati a proteine G
I recettori accoppiati a proteine G sono dei recettori di membrana (o di superficie) che mediano i loro effetti attraverso l’attivazione di una proteina G, quindi attraverso una cascata di eventi biochimici che portano alla formazione dei secondi messaggeri all’interno della cellula; a causa della lunga sequenza di eventi, rispetto ai recettori-canale la tramissione è meno rapida. Strutturalmente sono composti da un’unica catena polipeptidica formata da 7 alfa-eliche che attraversa 7 volte la membrana plasmatica. A queste 7 alfa-eliche si aggiungono 6 anse idrofiliche (3 extracellulari e 3 citoplasmatiche) di collegamento fra le alfa-eliche. L’estremità amino-terminale è extracellulare, quella carbossi-terminale è intracellulare. L’ansa intracitoplasmatica che collega la 5a e la…
Tessuto connettivo
Il tessuto connettivo è così denominato perché ha la funzione di connettere altri tessuti tra di loro nella formazione degli organi. Nel tessuto connettivo la disposizione delle cellule è molto diversa da quella dell’epitelio: invece di essere accostate tra loro a formare lamine o cordoni o ammassi solidi, le cellule sono separate fra loro da un abbondante materiale extracellulare denominato sostanza intercellulare. Il tessuto connettivo, quindi, è formato da sostanza intercellulare in cui sono immersi gli elementi cellulari. A sua volta, la sostanza intercellulare è costituita da una parte organizzata in fibre e da una sostanza amorfa o sostanza fondamentale che nel tessuto connettivo propriamente detto contiene il liquido tessutale…
Muscolo semimembranoso
Il muscolo semimembranoso è un muscolo posteriore della coscia innervato dal nervo tibiale (L4-S1). Agisce flettendo e ruotando all'interno la gamba ed estendendo la coscia.
Osso palatino
L'osso palatino è un osso pari di forma irregolare. È costituito da due lamine che si incontrano ad angolo retto, una verticale che si applica medialmente all’osso mascellare e al processo pterigoideo dello sfenoide, l’altra orizzontale che completa in dietro il palato duro.
Struttura della paratiroide
Le paratiroidi sono circondate da un’esile capsula connettivale che dà origine a setti poco numerosi e brevi che penetrano nel parenchima, recandovi i vasi. Lo stroma, in continuazione dei setti maggiori, è rappresentato da scarso connettivo reticolare che accompagna i capillari. A seconda dello sviluppo di questa trama vascolostromale e del grado di dilatazione dei capillari, l’architettura generale dell’organo può presentare un aspetto compatto oppure lobulato. In età avanzata, nei setti maggiori e nello stroma si raccoglie abbondante tessuto adiposo che scompone il parenchima in ammassi irregolari, conferendo all’organo un aspetto reticolato. Il parenchima paratiroideo è formato da cordoni cellulari nei quali si distinguono due tipi di elementi, le cellule…
Genitali esterni femminili
In breve Gli organi genitali esterni femminili comprendono: Monte di Venere (o del pube). Grandi labbra. Piccole labbra (o ninfe). Vestibolo della vagina con l’imene e le ghiandole vestibolari maggiori (di Bartolino) e minori. Clitoride. Bulbi del vestibolo. Nell’insieme essi formano la vulva (o pudendo muliebre). Sede I genitali esterni femminili sono situati al di sotto della sinfisi pubica e, superficialmente al trigono urogenitale, nello spazio compreso tra la radice delle cosce. Dal punto di vista topografico corrispondono in gran parte al perineo anteriore, cioè allo spazio triangolare con apice al margine inferiore della sinfisi pubica che è limitato lateralmente dai solchi genitocrurali e in dietro da una linea che unisce…
Colon trasverso
Il colon trasverso è compreso tra le due flessure, destra e sinistra; a partire dalla regione ipocondriaca destra, esso discende nella parte superiore della regione mesogastrica, per risalire infine nella regione ipocondriaca sinistra. Nell'insieme questo tratto del colon si presenta incurvato, con la convessità volta in basso e in avanti. Spesso il colon trasverso, nella sua parte più declive, si spinge in basso oltre la regione mesogastrica in quella ipogastrica; in questi casi esso presenta un'abnorme lunghezza e può allora assumere un decorso flessuoso.