Conformazione interna dei peduncoli cerebrali
I due peduncoli cerebrali appaiono nettamente distinti tra di loro nella parte anteriore per l’interposizione di un’incisura, corrispondente alla fossa interpeduncolare. Posteriormente si presentano invece fusi lungo la linea mediana. Ciascun peduncolo cerebrale è percorso trasversalmente, a pieno spessore, da una lamina di sostanza grigia: è la sostanza nera (di Soemmering). La parte del peduncolo cerebrale che si estende al davanti della sostanza nera (di Soemmering) è detta piede del peduncolo, quella che invece si trova dietro è chiamata callotta (o tegmento) del peduncolo. Il piede e la callotta dei due peduncoli cerebrali sono in diretta continuità rispettivamente con il piede e con la callotta del ponte. La sostanza nera…
Muscolo temporale
Il muscolo temporale si trova nella fossa temporale e ha forma triangolare, con la base in alto e l’apice in basso. Ha origine dalla linea temporale inferiore, dalla parete mediale della fossa temporale, dai 2/3 superiori della faccia profonda della fascia temporale e dalla faccia mediale dell’arcata zigomatica, dove i suoi fasci di origine si frammettono a quelli del massetere. I fasci del muscolo temporale convergono su un robusto tendine che si inserisce sul processo coronoideo della mandibola.
Recettori serotoninergici (o della serotonina)
I recettori serotoninergici (o della serotonina) si distinguono in 7 tipi (5-HT1-7), di cui solo per i primi quattro si hanno buone conoscenze. I recettori 5-HT1, 5-HT2, 5-HT4 e 5-HT5 fanno parte della superfamiglia dei recettori accoppiati alle proteine G. Il recettore 5-HT3, invece, è un recettore-canale controllato da ligando (la serotonina, appunto) che permette il flusso di Na+ e K+ e ha una struttura simile a quella del recettore colinergico nicotinico. Il recettore 5-HT1 presenta 5 sottotipi (A, B, D, E, F) tutti accoppiati a proteine Gi e proteine Go, quindi alla via dell’adenilato-ciclasi, pertanto riducono la concentrazione di AMP-ciclico (cAMP). Inoltre, almeno uno dei sottotipi 5-HT1, il recettore…
Lesioni degli occupanti l’autovettura
Le lesioni degli occupanti l’autovettura sono certamente condizionate dall’impiego e dal tipo di mezzi di ritenzione utilizzati (cinture di sicurezza ed air-bag). Non è sempre facile riconoscere il meccanismo lesivo, spesso legato a più circostanze, tra le quali si inseriscono l’uso, il malfunzionamento ed il malposizionamento delle cinture di sicurezza, il loro scorretto utilizzo e l’inadeguato assetto posturale del guidatore/passeggero. Il vero limite di questi sistemi è dato non tanto da un malposizionamento o da errori di costruzione, quanto dalla geometria del sistema stesso: infatti i sistemi di contenzione attuali, con particolare riguardo per la cintura di sicurezza a tre punti, se riducono le lesioni potenzialmente mortali, possono essere autonomamente…
Ulna
L’ulna è un osso lungo, pari, che insieme al radio costituisce lo scheletro dell’avambraccio, dove occupa una posizione mediale. È più voluminoso nella parte prossimale che in quella distale. Si articola in alto con l’omero mentre in basso si connette indirettamente con il carpo; si mette inoltre in giunzione con il radio a livello delle sue estremità prossimale e distale. L’ulna presenta un corpo, un’estremità superiore ed un’estremità inferiore. Il corpo è prismatico triangolare con tre facce (anteriore, posteriore e mediale) e tre margini (anteriore, posteriore e laterale). La faccia anteriore presenta il foro nutritizio nel suo terzo superiore; è percorsa da una cresta longitudinale per l’origine del muscolo flessore…
Struttura della membrana del timpano
La pars tensa della membrana del timpano è formata da una lamina fibrosa rivestita, esternamente, da uno strato cutaneo che continua con quello del meato acustico esterno e internamente dalla mucosa che tappezza l’intero cavo del timpano. Lo strato cutaneo è costituito da epidermide sottilissima con pochi strati di cellule cornee. Lo strato fibroso risulta formato da un contingente esterno di fibre radiate che dall’orletto anulare della membrana vanno al manico del martello, e da un contingente interno di fibre circolari che formano numerose anse concentriche attorno al manico del martello e sono disposte sulla faccia mediale dello strato delle fibre radiate. Tra le fibre circolari sono interposti fasci di…
Prolattina (PRL)
La prolattina (PRL, o ormone lattogenico) è un neuropeptide che viene prodotto dalle cellule lattotrope dell’adenoipofisi, dalla placenta e, negli ultimi giorni della fase luteinica del ciclo mestruale, dalla decidua e dall’endometrio.
Muscoli dell’anca
I muscoli dell’anca sono muscoli dell’arto inferiore e si distinguono in: Muscoli interni dell’anca, tra cui: Muscolo ileopsoas. Muscolo piccolo psoas. Muscoli esterni dell’anca, tra cui: Muscolo grande gluteo. Muscolo medio gluteo. Muscolo piccolo gluteo. Muscolo piriforme. Muscoli gemelli (superiore e inferiore). Muscoli otturatorio interno. Muscoli otturatorio esterno. Muscolo quadrato del femore. Le fasce dei muscoli dell’anca sono rappresentate dalla fascia iliaca e dalla fascia glutea (o fascia dei muscoli grande e medio gluteo). Articolo creato il 19 aprile 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Mammella postclimaterica e senile
Con la menopausa il parenchima subisce un'atrofia più o meno spinta, particolarmente a carico della componente di duttuli lobulari. Mentre gran parte della ghiandola presenta lobuli atrofici, alcuni lobuli (“persistenti”) sono relativamente voluminosi. A tali strutture è stata data particolare importanza in quanto è stato ipotizzato che su di essi si sviluppino di preferenza lesioni neoplastiche.
Vasi e nervi della mammella
La mammella presenta una duplice vascolarizzazione, superficiale destinata alla cute e profonda destinata alla ghiandola mammaria. Le arterie sono rami dell'arteria ascellare e della toracica laterale che si distribuiscono al territorio laterale della mammella, soprattutto in superficie, ma anche al corpo ghiandolare; quest'ultimo riceve però il sangue, per la maggior parte, da rami dell'arteria toracica interna. Anche le arterie intercostali formano una fitta rete vascolare sia alla superficie della mammella sia nei setti connettivali che suddividono la ghiandola.