• Anatomia,  Apparato locomotore

    Tronco

    Il tronco è formato, in direzione rostro-caudale, da diverse parti in continuità tra loro: Collo. Torace. Addome. Pelvi (o bacino). L’intero tronco è sostenuto dorsalmente dal rachide. Articolo creato il 20 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparati della sensibilità specifica,  Occhio

    Vasi e nervi delle palpebre

    La palpebra superiore riceve sangue principalmente dall’arteria palpebrale mediale superiore (ramo dell’oftalmica) e dall’arteria palpebrale laterale superiore (proveniente dalla lacrimale); analogamente, la palpebra inferiore è irrorata principalmente dall’arteria palpebrale mediale inferiore (ramo dell’oftalmica) e dall’arteria palpebrale laterale inferiore (proveniente dalla lacrimale). In ogni palpebra le due arterie palpebrali (mediale e laterale) decorrono dal davanti del tarso, in vicinanza del margine libero, e si anastomizzano fra loro formando l’arco tarsale.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Testa

    Nello scheletro della testa si distinguono una parte dorsale e rostrale, la scatola cranica (o neurocranio), e una parte caudale e ventrale, il massiccio faciale (o splancnocranio); queste parti, in continuità tra loro, formano il cranio. Queste due parti hanno sia ossa proprie che ossa in comune. La scatola cranica è costituita in gran parte da ossa piatte che delimitano una cavità cranica in cui è avvolto l’encefalo. Anche le ossa del massiccio facile delimitano diverse cavità (orale, orbitarie, nasali). Le articolazioni del cranio sono in prevalenza sinartrosi in quanto si stabiliscono fra ossa che hanno principalmente funzioni di contenimento e di protezione. Un’articolazione mobile, invece, è presente dove il…

  • Medicina legale

    Ipostasi

    Le ipostasi rientrano tra i fenomeni cadaverici consecutivi e sono la conseguenza della cessazione dell’attività cardiaca: il sangue si accumula passivamente nelle zone più basse per gravità. Il sangue cadaverico, infatti, è reso incoagulabile per distacco delle fibrinolisine a livello delle pareti vasali; è possibile riscontrare qualche piccolo trombo a livello cardiaco in soggetti con gravi sepsi o stati cachettici che determinano una defedazione generale che possa interferire con il sistema delle fibrinolisine.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Recettori della proliferazione perossisomale

    I recettori della proliferazione perossisomale (PPAR) appartengono alla I classe dei recettori intracellulari. I PPAR, attivati da elevate concentrazioni plasmatiche di lipidi, controllano in ultima analisi l’escrezione di quei fattori coinvolti nel metabolismo, immagazzinamento e movimento dei lipidi verso organelli intracellulari nonché nel trasporto e nella loro eliminazione. I PPAR regolano soprattutto l'espressione di enzimi che appartengono alla famiglia del citocromo P450, le proteine di trasporto dei lipidi e quelle di trasporto dal citoplasma all'esterno o viceversa.

  • Medicina legale

    Asfissia

    Il termine asfissia, anche se etimologicamente (dal greco) significa “assenza di battito cardiaco”, indica una situazione caratterizzata dall’ostacolo alla normale ventilazione polmonare. Per definizione l’asfissiologia forense ha per oggetto di studio l’insufficienza respiratoria di tipo acuto conseguente ad un blocco della ventila­zione polmonare normale causato dal mancato ingresso di aria nei polmoni per azio­ni lesive dirette sull’apparato respiratorio. In ambito medico legale vengono prese in considerazione le forme asfittiche: Primitive (riguardo alla sede), quando la causa agisce direttamente ed inizial­mente sull’apparato respiratorio (il monossido di carbonio, ad esempio, non è una causa primaria). Meccaniche (riguardo al mezzo), quando l’ostacolo alla respirazione è di natura meccanica (tramite oggetto ostruttivo -come un…

  • Medicina legale

    Raffreddamento cadaverico

    Il raffreddamento cadaverico rientra tra i fenomeni cadaverici consecutivi. Con la morte cessa la termoregolazione, che mantiene la tempe­ratura interna corporea attorno ai 37 °C, ed essendo poco significativa la termogenesi conseguente alle residue attività cellulari, il corpo comincia a perdere calore, andando ad uniformarsi alla temperatura ambiente. Si tratta di un decremento che è influenzato da molte­plici fattori, che possono essere distinti in: Fattori intrinseci: età, quantità di adipe, sviluppo della massa corporea, causa e modalità della morte. Fattori estrinseci: temperatura ambientale, umidità, ventilazione, presenza o meno di indumenti, qualità degli indumenti che ricoprono il corpo, presenza di mezzi più o meno isolanti (come coperte), posizione del cadavere (ad…